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una significativa impronta di carbonio annuale

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Secondo un rapporto di Progetto Turno. Quali sono le strade per la decarbonizzazione? Esempio con paracetamolo.

Ogni anno vengono prodotte 3 miliardi di scatole di medicinali per soddisfare la domanda francese, stima l’ Progetto Turno nel suo rapporto intermedio “Decarbonizziamo le industrie farmaceutiche”, presentato il 16 gennaio. “Per questi 3 miliardi di scatole stimiamo che sia stato necessario produrre più di 28.000 tonnellate di principi attivi, 220.000 tonnellate di eccipienti e 115.000 tonnellate di imballaggi primari e secondari (comprese le istruzioni). Si tratta di tanti materiali che hanno dovuto essere prodotti, trasportati, immagazzinati, analizzati, ecc. e quindi altrettante emissioni di gas serra associate”, riassume il think tank, che propone un primo dato (da consolidare): la produzione di medicinali per soddisfare il consumo francese “è probabile che sia compreso tra 5 e 15 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente (MtCO₂e)” ogni anno. Per fare un confronto, un francese ha un’impronta di carbonio di quasi 8 tonnellate di CO₂ all’anno (stima del 2022, Agenzia per la transizione ecologica).

Al vertice dei principi attivi prodotti troviamo il paracetamolo, con 5.300 tonnellate necessarie per soddisfare la domanda annua dei francesi, molto più avanti degli altri principi attivi (4.100 tonnellate per il macrogol 4.000 e 3.000 tonnellate per il macrogol 3.350). Per produrre 1 kg di paracetamolo vengono emessi tra 18 e 20 kg di CO₂ (kgCO₂e), per una media di 65-75 kgCO₂e per kg di principio attivo per gli altri farmaci, spiega il Progetto Turno che ha raccolto diversi dati. La produzione di paracetamolo dipende fortemente anche dalle risorse fossili (petrolio, carbone, gas).

Queste cifre variano anche a seconda della forma di dosaggio del paracetamolo. Secondo uno studio pubblicato sul “The British Journal of Anesthesia” nel dicembre 2024, l’impronta di carbonio per una dose di 1 g di paracetamolo era di 38 g di CO₂ equivalente per una compressa orale, 151 g di CO₂ equivalente per un liquido orale e 310 g a 628 g di CO₂ equivalente per una forma IV. Una variazione fino a 16 volte maggiore, che si spiega principalmente con la natura dell’imballaggio e dei relativi dispositivi di somministrazione, riferisce il think tank.

Tanti possibili percorsi di decarbonizzazione. Diversi attori stanno già lavorando sull’argomento (“carbon score” dell’assicurazione sanitaria con la direzione generale della compagnia, piano di decarbonizzazione delle società Leem-Medicine). La relazione finale del Progetto Turno verrà presentato il prossimo giugno.

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