Il governo prevede di non rimborsare più i test rapidi di screening Covid-19 effettuati nelle farmacie, ma di mantenere la copertura per i test che rilevano l’angina, ha indicato la Direzione generale della Sanità.
“I farmacisti potranno continuare ad effettuare i Trod (test rapidi di orientamento diagnostico, ndr) Covid nelle farmacie, nonché a fornire autotest, su richiesta dei pazienti, ma questi non saranno più coperti dall’Assicurazione sanitaria” , indica la Direzione Generale della Sanità (DGS).
Necessaria la prescrizione
D’altro canto, i test rapidi che verificano la natura batterica o virale della tonsillite, effettuati in farmacia “sono coperti da giugno 2024 e restano tali”, aggiunge la DGS. “A differenza dei test di screening per il Covid-19, essi permettono di indicare alla farmacia la prescrizione di un antibiotico e come tali contribuiscono alle misure per il corretto utilizzo degli antibiotici e alla lotta contro la resistenza agli antibiotici”, sottolinea l’ente. del Ministero della Salute.
Per le persone vulnerabili a rischio di sviluppare una forma grave, come gli anziani o coloro che soffrono di malattie di lunga durata, “si raccomanda l’uso di un test Covid-19 RT-PCR, per confermare il virus in questione” ma “una prescrizione medica è in questo caso necessario per consentire il rimborso. Questi cambiamenti “avranno luogo solo dopo il periodo epidemico in cui ci troviamo attualmente”, con in particolare una forte circolazione dell’influenza quest’inverno.
Gli unici che sono stati rimborsati
I test antigenici Covid-19 sono l’unico Trod per le infezioni respiratorie acute attualmente rimborsato (16,50 euro), e con essi i test combinati Covid/influenza e Covid/Rsv, il virus che causa la bronchiolite. I Trod completano i test RT-PCR per rilevare l’infezione da Covid-19.
Nel maggio 2023, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato la fine del Covid-19 un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale.
Salute
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