Che servano a indicare uno status sociale, un’identità culturale o semplicemente una fase della vita, i tatuaggi svolgono da tempo un ruolo essenziale nelle nostre società. E non saranno gli scienziati a dire il contrario.
“Tatuaggi eccezionali”
Secondo uno studio pubblicato lunedì 13 gennaio 2025 sulla rivista Atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze (PNAS) e trasmesso da Stampa associata tecniche estremamente precise sarebbero infatti emerse diversi secoli fa. I ricercatori sono giunti a questa conclusione analizzando circa 100 mummie della cultura Chancay, una civiltà fiorita sulla costa del Perù prima dell’ascesa degli Inca.
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Queste mummie, vecchie di circa 880 anni, sono state presentate “tatuaggi eccezionali” sulle mani o sugli avambracci, come ha detto Michael Pittman, coautore dello studio e archeologo presso l’Università cinese di Hong Kong. Aaron Deter-Wolf, esperto di tatuaggi precolombiani, affermò addirittura che fossero di qualità equivalente a quella dei tatuaggi “tatuaggi molto belli oggi”.
Forme geometriche
Durante le loro analisi, gli scienziati hanno utilizzato i laser per far brillare leggermente la pelle delle mummie e rivelare così dettagli invisibili a occhio nudo. Hanno poi scoperto modelli che presentano forme geometriche, come diamanti o triangoli, con una finezza di linea mozzafiato.
“Quando i tatuaggi antichi sono accessibili a noi, forniscono una visione emozionante di forme di arte figurativa e astratta a cui altrimenti non potremmo accedere”ha reagito Martin Smith, archeologo dell’Università di Bournemouth (Regno Unito). Ricordiamo che il più antico esempio conosciuto di tatuaggio è stato trovato su un uomo che viveva nelle Alpi italiane, intorno al 3000 a.C.
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