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Il conte di Montecristo: Pierre Niney ha fatto un’acrobazia difficile, ma è riuscito comunque a riderci sopra! : Cinema e serie

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Scopri una delle acrobazie che hanno richiesto a Pierre Niney un allenamento molto serio ne “Il Conte di Montecristo”… cosa che non gli ha impedito di scherzare sul set!

Canal+ trasmette questa domenica alle 21 Il conte di Montecristo con Pierre Niney, uno dei più grandi successi del botteghino francese, che sta sorprendendo in questi giorni negli Stati Uniti. In questo film, l’attore premio César per Yves Saint Laurent si è impegnato per eseguire le migliori acrobazie possibili, tra cui una che lo ha fatto sudare freddo… e ridere un po’!

Sott’acqua e senza tagliare

È ambientato poco prima della prima ora del film, quando Edmond Dantès riesce a uscire dal carcere di If prendendo il posto di un morto. Gettato in un sacco zavorrato dalla cima di una scogliera, si ritrova intrappolato sott’acqua. Deve liberarsi dal sacco per raggiungere la superficie in apnea. Per aumentare la sfida che ciò rappresenta, i registi Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte – d’accordo con l’attore – decidono che le riprese si svolgeranno senza tagli: in un piano sequenza, secondo il termine tecnico.

Contrariamente a quanto si potrebbe credere – e dobbiamo congratularci con la troupe cinematografica, perché non è visibile – questa scena di nuoto non è stata girata in mare ma interamente in interni, al Lites Water Studio in Belgio. Pierre Niney è quindi sotto stretta sorveglianza durante il D-day, perché è il protagonista del film, e la sua eliminazione a seguito di un’acrobazia fallita sarebbe estremamente dannosa, costando una fortuna alla produzione.

Il resto lo raccontano i registi (via Jerry Talks):

È il piano che c’è nel film, (…) finisce per uscire allo scoperto e lui prova una sorta di disagio. Solo che non ci aveva avvertito del disagio. Ed era una ripresa in cui aveva chiesto che la borsa fosse particolarmente stretta, in modo che gli sarebbe stato davvero difficile fisicamente aprirla. È una piscina enorme, eravamo molto distanti. (…) Allora eravamo sulle nostre sedie, ci siamo alzati così e ci siamo detti e quando abbiamo reagito, lui è uscito di nuovo dicendoci [avec un clin d’oeil] : ‘hai visto, non era male!’ Una battuta per addolcire il tutto, ma Pierre Niney ha ammesso che dietro le quinte di questo evento subacqueo è stato necessario un grande impegno da parte sua (via Konbini):

“Abbiamo una scena di fuga che volevamo fosse impressionante e realistica, quindi volevamo una sequenza in cui potessi rimanere sott’acqua per un po’ mentre mi muovevo in uno stato di panico [ce qui fait] consumare rapidamente l’ossigeno. E a 15 metri di profondità, appesantiti, dovevamo ancora (…) ritrovare un po’ di serenità. Mi sono allenato con il campione del mondo di apnea [Stéphane Mifsud].”

Ai nostri colleghi di Version Femina ha anche aggiunto: “Nonostante i subacquei di sicurezza, è stato spaventoso”.

Ci sono voluti l’addestramento più drastico e molta pratica affinché, per così dire, la questione fosse nel sacco!

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