Una Starship di “nuova generazione” per iniziare un “anno di trasformazione”. SpaceX si prepara a lanciare per la settima volta, lunedì alle 23 (ora francese) dal Texas, il suo megarazzo alto 123 metri, il più potente mai progettato. Lo sviluppo di questa navicella spaziale è fondamentale, la NASA l’ha scelta per riportare i suoi astronauti sulla Luna nell’ambito del programma Artemis. L’azienda di Elon Musk si è quindi posta obiettivi ambiziosi per questo settimo volo, caratterizzato da importanti miglioramenti e grandi primati.
L’astronave dovrebbe quindi tentare per la prima volta di schierare un carico utile. Diciassette minuti dopo il decollo, il megarazzo dovrebbe rilasciare dieci falsi satelliti Starlink, “simili per dimensioni e peso agli Starlink di nuova generazione”, specifica SpaceX sul suo sito web. Una volta nello spazio, è prevista la riaccensione di uno dei motori Raptor del secondo stadio.
Il ritorno del primo piano sulla rampa di lancio sperata
Dopo il lancio, l’azienda proverà a catturare il suo primo stadio, il booster Super Heavy riutilizzabile, alto 71 metri, mediante bracci robotici installati sulla rampa di lancio. Questo obiettivo era già stato raggiunto durante il quinto volo, il 13 ottobre 2024, ma SpaceX non è riuscita a ripetere questa complessa manovra durante il volo successivo, il 19 novembre 2024, perché le condizioni non erano adatte per tentarla. La prima tappa era finita nel Golfo del Messico e si era disintegrata.
La società di Elon Musk ha già indicato che questo scenario potrebbe ripetersi lunedì: il ritorno del Super Heavy sulla rampa di lancio avverrà solo “se le condizioni saranno buone”, precisa, e “il booster ricadrà su a traiettoria che lo porterà ad un atterraggio dolce nel Golfo del Messico” se tutte le luci non saranno verdi per un recupero presso la torre di lancio. Anche questo è stato migliorato e i sensori dei suoi bracci articolati sono stati protetti per evitare che vengano danneggiati durante il lancio, come durante il sesto volo.
Un’astronave migliorata
Per raggiungere i suoi obiettivi di missione, l’astronave che dovrebbe decollare lunedì è una versione “2.0” che presenta “miglioramenti significativi”, descrive SpaceX. Le pinne poste nella parte anteriore del secondo stadio, alto 52 metri, sono state ridotte di dimensioni e spostate verso il muso del velivolo, più lontano dall’abaco termico per “ridurre la loro esposizione al calore durante il rientro”. Lo scudo termico, infatti, utilizza piastrelle di nuova generazione e comprende uno strato di backup per proteggerlo da eventuali piastrelle mancanti o danneggiate.
Anche il sistema di propulsione è stato migliorato, con, tra l’altro, un aumento del 25% del volume dei serbatoi del carburante, il tutto per “migliorare il veicolo e consentirgli di svolgere missioni più lunghe”. Anche la parte tecnica della Starship è stata rivista con l’obiettivo di garantire missioni sempre più complesse: computer di volo più potenti, comunicazione migliorata, batterie intelligenti super potenti e passaggio a più di 30 telecamere di bordo per consentire agli ingegneri di beneficiare di una visione d’insieme delle prestazioni dell’hardware.
Tra le novità apportate a questa nuova versione della Starship, segnaliamo una grande novità: il riutilizzo di un motore Raptor, recuperato dal booster lanciato e riportato sulla rampa di lancio durante il quinto volo del megarazzo.
Una prima ed esperienze
Il settimo volo del megarazzo rappresenta anche l’occasione per SpaceX di testare diverse alternative su vari elementi del veicolo, a cominciare dallo scudo termico. “Un numero significativo” di piastrelle è stato rimosso per testare le aree vulnerabili del secondo piano e diverse opzioni di piastrelle metalliche sono state utilizzate per osservare il loro comportamento durante il rientro atmosferico, ha affermato la società.
Con l’obiettivo di migliorare e ottimizzare la fase di recupero del secondo stadio da parte dei bracci della torre di lancio, sono state installate diverse versioni di connettori sui lati del veicolo. I sensori radar saranno inoltre testati sui bracci robotici per migliorare la precisione delle distanze misurate tra la torre di lancio e l’astronave che vi ritorna. Un lavoro scrupoloso necessario se SpaceX vuole prendere di mira la Luna e Marte con il suo megarazzo.
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