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Intrappolato in un vicolo infinito

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Sviluppato dallo studio cipriota Nostra Games, The Exit Project: Backstreets ricorda il titolo The Exit 8. Ti ritrovi infatti bloccato in un corridoio dove l’obiettivo non è solo scoprire un’uscita fisica, ma anche decifrare il significato delle distorsioni percettive e texture nascoste nei dettagli. Solo che qui non sei in una stazione della metropolitana (o su un treno come nel Binario 8), ma in una strada buia e stretta dove giochi nei panni di un impiegato di un ristorante che vuole tornare a casa…solo che rischia di girare in tondo perché ogni tentativo di andare avanti o indietro ci riporterà allo stesso punto di partenza…o quasi. All’inizio il vicolo è normale, ma una volta varcata la prima porta dovrai controllare se c’è qualcosa di diverso da quello che ricordi. Ogni ripetizione sembra identica alla precedente, ma qualcosa cambia impercettibilmente. Ogni muro, ogni porta, ogni scritta sembra avere un messaggio nascosto, invitandoci a guardarci intorno, a notare le sottili differenze, a cogliere l’anomalia che potrebbe rivelare un indizio per l’uscita. Se noti qualcosa di anomalo, devi tornare indietro da dove sei venuto, proprio come in The Exit 8. Devi trovare la soluzione corretta dieci volte di seguito per uscire dal loop, ma se commetti un errore, ritorni al punto di partenza. il punto di partenza! Una volta finito il gioco, che può durare mezz’ora se giochi bene, dice “da continuare”, quindi possiamo immaginare che l’incubo del lavoratore continuerà. Il titolo è nel complesso piuttosto riuscito graficamente, con un packaging accurato e un livello di dettaglio sufficiente per poter rilevare chiaramente i più piccoli cambiamenti.

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