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Bere maionese, questa nuova moda giapponese che fa schifo a TikTok

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In Giappone, una catena di minimarket lancia una bevanda molto controversa: la maionese… da bere.

È una nuova tendenza di cui faremmo volentieri a meno… In Giappone, una catena di minimarket chiamata Lawson ha compiuto il passo coraggioso commercializzando una bevanda a base di maionese. Chiamata Nomu mayo, questa innovazione si descrive come “una bevanda fresca che i fanatici della maionese aspettavano da molto tempo”. Venduto al prezzo di 198 yen (circa 1,30 euro) per 200 ml di bevanda, non sembra riscuotere un successo unanime.

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Lo riferiscono i media britannici L’Indipendente la commercializzazione di questa bevanda è, per il momento, in fase di sperimentazione. E visto il contenuto delle reazioni sui social, è molto probabile che durerà a lungo. Anzi, sotto l’hashtag maionese bevibile su TikTok, ovvero “maionese da bere”, al di là delle facce disgustate, non serve parlare giapponese per capire che la bevanda non piace. “Il modo migliore per descriverne il gusto sarebbe la maionese girata, affogata nell’acqua e mescolata con aceto”, descrive l’influencer @whatthepato in un video. Per non parlare dell’odore: “È disgustoso”.

Tuttavia il prodotto è diventato quasi introvabile in Giappone, vittima del suo successo. La tendenza di TikTok obbliga, tutti vogliono assaggiare la bevanda: “Ho fatto 15 Lawson diversi”, descrive l’influencer @thefoodinbox, che finisce per trovarla in un aeroporto. “È disgustoso, non farti questo”, concluse, gettando nella spazzatura la bevanda appena aperta.

Maionese, una passione giapponese

L’idea di sviluppare una bevanda a base di maionese, però, non è nata dal nulla, la salsa di origine americana si distingue come uno dei condimenti preferiti dai giapponesi. Secondo la rivista dedicata alla cultura giapponese Zoom Giappone ogni anno verrebbero consumati 1,5 kg di maionese per abitante e un uovo di gallina su dieci verrebbe utilizzato per la produzione di questa salsa emulsionata. Una popolarità enorme che ha visto addirittura la nascita di un termine per designare i dipendenti dalla maionese: “mayola”. Resta da vedere se tra qualche mese la sua versione da bere sarà ancora sugli scaffali dei negozi.

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