Un curioso articolo del “Soir” pubblicato di recente sembra giustificare l’annullamento del convegno al quale avrebbe dovuto partecipare Elie Barnavi, storico, scrittore ed ex ambasciatore israeliano a Parigi.
Dopo aver accennato alla cancellazione, sicuramente a seguito di minacce, che Le Soir non specifica, l’articolo si conclude ricordando una frase che Elie Barnavi avrebbe pronunciato a France Inter il 10 ottobre 2023 su Gaza. Avrebbe, sempre secondo Le Soir, dichiarato che era necessario innescare “una bomba a tappeto su Gaza senza fare domande. »
Non ho sentito questa intervista, ma conosco Elie Barnavi, conosco le sue incessanti posizioni a favore della soluzione dei due Stati, so che è un umanista, costantemente attento e rispettoso della situazione dei palestinesi, so che è fieramente contrario a Netanyahu. So che è un uomo totalmente contrario all’uso della forza brutale e massiccia. So che quest’uomo è conosciuto a livello internazionale per le sue posizioni misurate, intelligenti, sempre rispettose dei diritti dei palestinesi.
Sono profondamente scioccato da questo articolo di Le Soir che non è né più né meno che una distorsione della verità per giustificare la cancellazione di questa conferenza… e quindi per dimostrare che coloro che l’hanno minacciata avevano ragione. Forse ha detto questa frase atroce, ma ovviamente è fuori contesto. E il direttore di Le Soir coglie l’occasione per far passare un uomo di pace come un abominevole guerrafondaio. È odioso, spregevole, non è più giornalismo.
Credo che sia stato Richelieu a dire “datemi una frase scritta con la grafia dell’uomo più onesto e vi troverò qualcosa per farlo impiccare”. Siamo lì!
Penso che le organizzazioni ebraiche dovrebbero pretendere di ottenere l’intera intervista per stabilire prove inconfutabili della manipolazione e trarre le conseguenze necessarie riguardo a Le Soir.
Buon Hermanus