L’agenzia culturale giapponese critica i danni “gravi” inflitti dalla pirateria all’industria dei manga e dei cartoni animati, che vale diversi miliardi di dollari. E al momento, “i detentori del copyright dedicano una parte significativa delle loro risorse umane al tentativo di individuare manualmente i contenuti piratati online”, ha detto martedì all’AFP Keiko Momii, un funzionario dell’AFP. Ma di questo passo, secondo l’agenzia, i proprietari di contenuti riescono a malapena a tenere il passo perché i download illegali continuano a proliferare.
Secondo un gruppo di editori giapponesi, ci sono più di 1.000 siti web che condividono manga giapponesi gratuitamente e illegalmente, circa il 70% dei quali offrono traduzioni in lingue straniere, tra cui inglese, cinese e vietnamita. La situazione ha portato a “richieste per l’automazione di questo processo” dell’intelligenza artificiale che automatizza l’identificazione dei contenuti piratati, ha detto Keiko Momii, aggiungendo che l’agenzia si è ispirata al programma antipirateria coreano del Sud, anch’esso assistito dall’intelligenza artificiale.
Nell’ambito di questa iniziativa pilota condotta sotto l’egida dell’agenzia, l’intelligenza artificiale sarà addestrata a cercare su Internet siti pirata, utilizzando il suo sistema di rilevamento di immagini e testi. In caso di successo, il sistema potrebbe essere applicato ad altri settori di contenuti come la musica e il cinema, ha affermato l’agenzia. Questa strategia da 300 milioni di yen (1,8 milioni di franchi) è inclusa nel budget supplementare proposto dall’agenzia culturale per l’anno fiscale in corso, che terminerà il 31 marzo.
Il Giappone, culla di manga famosi in tutto il mondo come “Dragon Ball” e di serie di videogiochi come “Super Mario” o “Final Fantasy”, considera le industrie creative come un motore di crescita allo stesso modo dell’acciaio e dei prodotti semilavorati. -autisti. Nella strategia rivista “Cool Japan” pubblicata a giugno, il governo ha affermato che intende aumentare le esportazioni di questi beni culturali a 20.000 miliardi di yen (118 miliardi di franchi) entro il 2033.
Nel 2022, i settori giapponesi dei videogiochi, dei cartoni animati e dei manga guadagneranno dall’estero l’equivalente di quasi 30 miliardi di euro, una cifra vicina alle esportazioni di semiconduttori, secondo i dati del governo.
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