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Mise en marche du MacBook Pro M4 Pro 48 Go d’Apple

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MacBookPro2024.

Apple continua a perfezionare i suoi magnifici MacBook, ora alimentati dalla quarta generazione di chip Apple Silicon. Non abbiamo quindi resistito alla migrazione su un MacBook Pro alimentato da un chip M4 Pro (con CPU 14-core, GPU 20-core e Neural Engine 16-core) supportato da 48 GB di RAM… Inizio del test.

Per velocizzare l’avvio, come suggerito da Apple, ho ripristinato un backup di Time Machine. Troviamo quindi il nostro MacBook quasi nello stesso stato del modello precedente con le stesse schede aperte. Eccezionale!

Attenzione ai backup su cloud

Un po’ meno notevoli sono le difficoltà incontrate con i servizi cloud come OneDrive di Microsoft, Google Drive e soprattutto KDrive di Infomaniak. Tengo a precisare che mi ci sono voluti una discreta dose di pazienza e diversi tentativi di installazione/disinstallazione prima di essere certo che tutto fosse sincronizzato.

Senza entrare nei dettagli, devi sapere che la maggior parte dei suoi servizi sono in parte gestiti da macOS. In particolare, devi prestare particolare attenzione ai file presenti nella tua cartella utente e a quelli nella cartella CloudStorage che si trova nella Libreria.

Pulisci i tuoi file sincronizzati

Una soluzione è eliminare la cartella, ad esempio da OneDrive locale quando non è sincronizzata per evitare di avere scorciatoie errate. Lo stesso vale per Google Drive che permette anche di tenere tutti i propri file nel cloud e di “streamizzarli” all’occorrenza.

Infomaniak non è come gli altri e non sfrutta questa possibilità. KDrive è stato l’unico servizio a creare un caos magnifico e a cancellare quasi tutti i miei file nel cloud. Fortunatamente sono riuscito a ripristinarli riprendendo l’ultimo stato il giorno prima poco prima di mezzanotte…

Una gradita pulizia

Avendo già riscontrato in diverse occasioni gravi problemi con KDrive, non consiglio questo servizio. Soprattutto perché non sembra funzionare come gli altri principali servizi americani. A proposito; nessun problema con iCloud Drive. Queste avventure dimostrano che i nostri file potrebbero non essere sicuri come quelli nel cloud.

Per questo motivo, cerco di salvare sempre questi file localmente su una macchina di cui eseguo regolarmente il backup, ad esempio in Time Machine. Ancora una volta, vediamo che questo mondo digitale è molto fragile: l’obsolescenza dei software, dei formati, per non parlare dell’hardware, che, pur funzionando bene, sta diventando gradualmente inutilizzabile come il mio MacBook, l’ultimo del suo genere…

MacBookPro2024.

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MacBookPro2024.

MacBookPro2024.

MacBookPro2024.

MacBookPro2024.

MacBookPro2024.

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Caricabatterie MacBook Pro 2024.

Caricabatterie MacBook Pro 2024.

MacBookPro2024.

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Prime impressioni e primi test

Comunque finora ho passato molto tempo a pulire. Tuttavia, ho potuto constatare che la tastiera rimane molto piacevole e che lo schermo LCD Liquid Retina XDR da 14 pollici fa il suo pieno effetto con la sua risoluzione di 3024 x 1964 pixel. Lato connettività da segnalare le tre Thunderbolt 5. La TouchBar, invece, mi manca rispetto al mio MacBook Pro.

Usando CapCut, ho potuto vedere l’estrema potenza della macchina. Presto effettuerò dei test su Premiere Pro per giudicare la velocità e le capacità di calcolo di questo mostro che permette di visualizzare qualsiasi cosa all’istante. Siamo lontani da queste macchine medievali che ogni giorno ci fanno perdere molto tempo…

Un bilancio favorevole al premier

A questo punto vedo ancora una volta quanto sia importante l’utilizzo di hardware all’avanguardia e software di qualità nel nostro mondo digitale. Troppo spesso ci si confronta con un fai da te poco performante e con un’ergonomia preistorica. Penso anche che prima di passare all’intelligenza artificiale (AI), alcune persone trarrebbero vantaggio dall’aggiornarsi a livello tecnologico.

Insomma, possiamo anche deplorare, in questo registro, l’assenza del Wi-Fi 7 su questo MacBook Pro 2024, fortunatamente compatibile con il Wi-Fi 6. Grazie alla rete in fibra ottica Salt, siamo riusciti a raggiungere il Gigabit, ovvero già notevole. Siamo quindi lieti di continuare a testare questo magnifico dispositivo progettato per l’intelligenza artificiale generativa locale. Torneremo su questo.

Saverio Studer

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