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Test: Neo Harbor Rescue Squad – Vuoi giocare al dottore?

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Sviluppato da un piccolo team, Squadra di salvataggio del Neo Harbour atypic offre una serie di minigiochi che si susseguono in missioni di soccorso medico. Evoca ricordi di Centro traumatologicooffrendo al contempo un’esperienza più leggera e accessibile.

Spaventare… il delfino?

Interpretiamo il ruolo di un soccorritore principiante impegnato in interventi di emergenza, spesso incredibili. Sfortunatamente, la mancanza di traduzione può frenare alcuni giocatori che non parlano inglese, soprattutto perché alcuni termini tecnici richiedono un po’ di comprensione. Questo non ti impedisce di giocare troppo (personalmente ho finito per saltare tutta la narrazione, anche se è divertente), perché l’interfaccia è abbastanza chiara, ma è comunque un peccato.

Il tutorial non è sempre chiaro. Numerosi minigiochi richiedono di apprendere rapidamente i meccanismi, ma le spiegazioni sono indicate un po’ troppo discretamente nella parte inferiore sinistra dello schermo, e potresti perdere qualche secondo per interpretarle. Ad esempio, una fase che prevedeva l’uso dei trigger per fasciare all’inizio mi ha dato difficoltà. Una volta compresa la logica, diventa istintivo, per fortuna, e abbiamo subito capito che dovevamo dare un’occhiata alla parte inferiore dello schermo per ogni nuovo minigioco.

Perché sì, il cuore di Squadra di salvataggio del Neo Harbour si basa su una serie di minigiochi legati agli interventi medici. Tra massaggi cardiaci, defibrillazioni, pulizia di ustioni o addirittura applicazione di bende o stecche, il gameplay sorprende per la sua varietà. Ogni compito richiede velocità (da qui il danno subito da ogni nuovo gioco di dover capire come funziona) e senso di osservazione, pur rimanendo molto semplice da imparare.

Il ritmo è sostenuto e l’interfaccia ci incoraggia a concatenare i gesti. Questo crea una piacevole tensione, anche se certe meccaniche alla lunga si rivelano ripetitive. Fortunatamente il gioco ti incoraggia a gestire le emergenze, ogni infortunato richiede cure diverse, e spesso dovrai curare velocemente una persona per risparmiare tempo prima di passare ad un’altra persona gravemente ferita, per poi tornare alla prima per completare le cure. Dovrai anche spostarti da una stanza all’altra, per gestire diverse emergenze, o per prestare assistenza alla stessa persona, il che significa che dopo un po’ il ritmo diventa piuttosto frenetico e ti chiederà di fare le scelte giuste, anche se influisce davvero sul tuo punteggio solo alla fine.

Il gioco trae il suo fascino dal suo approccio piuttosto insolito nonostante la grafica un po’ generica. Oltre alle rivalità e ai rapporti con altri servizi o alle situazioni di emergenza a volte folli che scandiscono la narrazione, uno dei primi compagni di squadra che incontriamo è… un delfino parlante. Questa eccentricità porta un tocco di umorismo che contrasta con la serietà degli interventi medici. Lo dimostra anche Squadra di salvataggio del Neo Harbour non si prende troppo sul serio, rendendolo un gioco perfetto per sessioni brevi e informali.

Il difetto principale del gioco risiede nella sua ripetitività. Sebbene i minigiochi siano piuttosto vari e ne arrivino di nuovi con una certa regolarità, la meccanica rimane simile da un intervento all’altro. Ciò rischia di stancare rapidamente i giocatori durante le lunghe sessioni. Inoltre, la mancanza di una trama solida limita l’interesse a lungo termine. Avremmo preferito una narrazione leggermente più costruita per collegare le diverse missioni e sentirci coinvolti. Come ho detto, da parte mia, percorro lo scenario ad alta velocità.

Altro svantaggio già menzionato: l’assenza di localizzazione in francese. Anche se posso capire che questo sia il risultato delle risorse limitate della squadra, rimane deplorevole. Una traduzione avrebbe reso l’esperienza più accessibile a un pubblico più ampio.

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