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“Il mix di discipline crea uno spettacolo straordinario”

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Nel 2024 l’azienda di palestre Romont festeggia il suo 160° anniversario. Durante l’anno sono stati organizzati numerosi eventi. L’ultimo si svolgerà tra questo giovedì e sabato al Bicubic. Si tratta di una serata in palestra che coinvolgerà 250 ginnaste, che unirà musica, teatro, danza e ovviamente ginnastica. In che modo questo evento è insolito?

Nicolas Lehner: Di solito la serata in palestra si tiene in una sala più piccola. Quest’anno ci trasferiamo in una camera tripla. La superficie più ampia ci consentirà di mescolare i gruppi. Lo spettacolo, intitolato “Color Game”, ruota attorno ai colori, alle generazioni e alle discipline ginniche. Questa miscela rende il risultato straordinario.

I partecipanti devono uscire un po’ dalla loro zona di comfort.

Sì, naturalmente. Alcune persone anziane fanno coreografie. Altri provano la ginnastica anche se non sono necessariamente abituati. Ci sarà anche un gruppo dedicato alle parallele, di cui faccio parte, composto da ex ginnaste. Dato che dobbiamo compiere questi sforzi, chiediamo un po’ di indulgenza da parte del pubblico.

La società ginnica Romont è stata fondata nel 1864. Immaginare che a quel tempo a Romont esistessero già dei ginnasti sembra del tutto incredibile.

Nicolas Lenner (Presidente della Romand Gym):
SÌ. Non era esattamente la stessa ginnastica di oggi. C’erano già dei gruppi che si erano formati. Ma anche a Bulle e a Friburgo c’è stato un movimento. Queste tre società sono anche le fondatrici della Federazione di ginnastica friburghese, che quest’anno festeggia il suo 150° anniversario.

A Romont convivono tutte le fasce d’età.

I bambini più piccoli possono iniziare a 2 anni, come parte del corso genitore-figlio. Al contrario, le persone di 80 anni e più fanno ancora parte della società e praticano ancora. Questi non sono membri passivi che non vediamo mai. Vengono in palestra ogni settimana per allenarsi. Abbiamo anche, nel nostro gruppo di pallavolo, persone over 80 che vengono a giocare ogni settimana. Non giocano più le partite, ma vengono comunque ad allenarsi con grande piacere.

A volte devi anche rifiutare le persone, soprattutto per l’apparato. Troppe ragazze vogliono provarlo.

Sì, sfortunatamente. Vorremmo accoglierne di più, ma per ragioni di istruttori e infrastrutture dobbiamo limitare i gruppi. Ogni primavera le persone devono registrarsi, ma in realtà dobbiamo allontanarle.

Per i ragazzi invece è più complicato. Spesso, crescendo, passano ad altre attività.

Sì, esattamente. La sfida è proprio lì. Quando sono piccoli, la palestra li attrae. Ma non appena raggiungono l’adolescenza, scoprono altre attività, come il calcio o l’hockey, che si praticano a Romont. Anche se non abbiamo trovato la formula miracolosa, cerchiamo di trattenere questi ragazzi, perché anche loro sono potenziali volontari per dopo. La porta è aperta.

Ascolta l’intervista completa a Nicolas Lehner:

RadioFr. -Isabelle Taylor

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