Nel nostro Sistema Solare, le lune sono ancora più varie dei pianeti che accompagnano: ce ne sono 95 GioveGioveil gigante gassoso, e più di 140 per SaturnoSaturnoil pianeta inanellato. I pianeti interni, che orbitano più vicini al Sole rispetto alla fascia degli asteroidi, ne hanno molto meno. Se Mercurio e VenereVenere evolversi da sola, la Terra ha un satellite naturale. Secondo la teoria più comunemente accettata dagli scienziati, la nostra Luna si è formata in seguito a un gigantesco impatto tra la giovane Terra e un protopianeta delle dimensioni di Marte. Ma allora, che dire di Phobos e Deimos, i due compagni del Pianeta Rosso?
Piccole lune come nessun'altra
Scoperte alla fine del XIX secoloe secolo dalastronomoastronomo American Asaph Hall nel 1877, PhobosPhobos et DeimosDeimos sono corpi celesti relativamente piccoli e irregolari, molto diversi dalle lune degli altri pianeti del Sistema solareSistema solarecome la Luna della Terra.
Phobos, la più grande delle due lune, misura poco più di venti chilometri di diametro. Lei orbitaorbita molto vicino a Marte, a soli 6.000 chilometri dalla superficie, rendendolo uno dei satelliti naturali più vicini di un pianeta nell'intero Sistema Solare. Questa vicinanza fa sì che Phobos subisca una rapida rotazione attorno a Marte, completando una rivoluzione completa in meno di mezza giornata marziana. Una delle caratteristiche più notevoli di Phobos è la sua forma irregolare: ricorda un pezzo di roccia crivellato di crateri. Inoltre, si sta avvicinando gradualmente a Marte, ad una velocità di circa 1,8 metri per secolo. Gli scienziati stimano che potrebbe portare ad una collisione con Marte entro circa 50 milioni di anni, se non verrà disintegrato prima da allora gravitàgravità del Pianeta Rosso.
Quanto a Deimos, misura solo poco più di una dozzina di chilometri di diametro. Di aspetto più liscio di Phobos, Deimos orbita a circa 20.000 chilometri da Marte e gli gira attorno in circa trenta ore.
Con il loro aspetto simile ad asteroidi, queste due lune continuano ad alimentare le speculazioni degli scienziati. Cosa sono Phobos e Deimos? Asteroidi catturati dal campo gravitazionale marziano o detriti di una gigantesca collisione con Marte? I ricercatori del NasaNasa hanno appena proposto un nuovo possibile scenario per spiegare l’esistenza di queste due piccole lune.
Un antico asteroide distrutto?
Grazie alle numerose simulazioni effettuate su supercomputersupercomputeril team di scienziati ha fatto un'interessante scoperta: i due corpi celesti, Phobos e Deimos, sono nati dalla distruzione di un antico asteroide più grande. I ricercatori presentano i loro risultati sulla rivista Scienza diretta. Secondo le loro simulazioni, un asteroide passato vicino a Marte potrebbe essere stato distrutto dalla forte attrazione gravitazionale del Pianeta Rosso.
I frammenti di roccia risultanti si sarebbero poi dispersi in una varietà di orbite attorno a Marte. Più della metà dei frammenti sarebbero sfuggiti al sistema marziano, mentre altri sarebbero rimasti in orbita. Divisi tra le forze gravitazionali di Marte e del Sole, alcuni detriti di asteroidi adottano traiettorie che li portano a scontrarsi tra loro, e ogni incontro diffonde più detriti. Nel corso delle collisioni, detriti più piccoli potrebbero essersi organizzati attorno al pianeta sotto forma di un disco di polvere. Secondo le simulazioni, parte di questi detriti si sarebbero successivamente agglomerati, formando Phobos e Deimos.
Grazie a numerose simulazioni, i ricercatori della NASA stanno proponendo un nuovo scenario per la formazione delle lune marziane. © NASA, Jacob Kegerreis
Se le simulazioni sembrano avere senso bisognerà attendere il 2031, data prevista per il rientro della missione giapponese MMX (Esplorazione delle lune marziane) con campioni prelevati dalle due lune, per saperne di più su questi due misteriosi satelliti.
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