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Avevamo indicazioni che su Marte ci fosse un grande oceano. Il rover cinese Zhurong ha appena trovato la costa

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Novità JVTech Avevamo indicazioni che su Marte ci fosse un grande oceano. Il rover cinese Zhurong ha appena trovato la costa

Pubblicato il 23/11/2024 alle 10:20

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Marte, il pianeta rosso, arido e ghiacciato, affascina l'umanità da decenni. Se oggi la sua atmosfera tenue e il suo ambiente ostile sembrano incompatibili con la vita, numerosi indizi suggeriscono un passato radicalmente diverso. L'ipotesi di un vasto oceano che copriva una parte significativa dell'emisfero settentrionale marziano miliardi di anni fa si rafforza grazie alle recenti scoperte del rover cinese Zhurong.

Una scoperta importante

Zhurong, il primo rover cinese a mettere piede sul suolo marziano come parte della missione Tianwen-1, è atterrato nel maggio 2021 a sud di Utopia Planitia. Questa immensa pianura, situata nell'emisfero settentrionale, è un luogo strategico per l'esplorazione marziana ed è già stata studiata da precedenti missioni, in particolare dalla sonda Viking 2 della NASA negli anni '70. La Cina è riconosciuta per i suoi spettacolari progressi nell'esplorazione lunare, in particolare sul pianeta Dall'altro lato, si sta affermando anche come uno dei principali attori nell'esplorazione planetaria, contribuendo in modo significativo alla nostra comprensione di Marte grazie ai dati raccolti da Zhurong.

Un team di ricercatori dell’Università Politecnica di Hong Kong ha recentemente analizzato in dettaglio la topografia della regione esplorata da Zhurong. Combinando i dati delle sonde orbitali con le osservazioni dirette del rover, hanno identificato formazioni geologiche caratteristiche di un'antica costa. Coni con crateri, canali sedimentari e tracce di erosione da colate, tutti indizi che testimoniano una passata presenza di abbondante acqua liquida. I coni, potenzialmente antichi vulcani di fango, sono tipicamente associati ad aree ricche di falde acquifere o ghiaccio. Per quanto riguarda i canali e le tracce di erosione, essi sembrano essere il risultato di cicli di gelo e disgelo, caratteristici anche di un ambiente ricco di acqua.

Analisi degli strati sedimentari mediante radar Zhurong

e il conteggio dei crateri da impatto permette di stimare l'età di queste formazioni. I ricercatori ipotizzano che la regione sarebbe stata sede di un vasto oceano circa 3,68 miliardi di anni fa, un oceano che sarebbe scomparso circa 260 milioni di anni dopo. Il loro modello descrive un oceano diviso in due zone distinte: una parte poco profonda a sud e una zona più profonda a nord, l'ultima delle quali può raggiungere fino a 600 metri di profondità, anche nella sua parte più superficiale. Lo studio suggerisce che questo oceano marziano potrebbe essersi congelato rapidamente, formando spessi strati di ghiaccio che alla fine sono scomparsi, probabilmente a causa del cambiamento climatico globale.

Marte era abitabile

Queste scoperte rafforzano l’ipotesi di un Marte un tempo abitabile. La presenza di acqua liquida è un elemento chiave per lo sviluppo della vita come la conosciamo. Se l’esistenza di acqua liquida su Marte in un lontano passato è sempre più probabile, resta aperta la questione della comparsa della vita sul pianeta rosso. I dati raccolti da Zhurong integrano le osservazioni delle missioni precedenti, fornendo una visione più precisa e dettagliata grazie ai suoi strumenti avanzati e alla posizione strategica all'interno di Utopia Planitia.
Lo studio di questa regione

che si estende su milioni di chilometri quadrati, è essenziale per ricostruire la storia geologica e climatica di Marte.

Attualmente solo gli Stati Uniti e la Cina gestiscono rover attivi sulla superficie di Marte. Anche Europa, Emirati Arabi Uniti e India si sono uniti alla corsa per l’esplorazione marziana con sonde in orbita. La collaborazione internazionale è più necessaria che mai per svelare i segreti del pianeta rosso. Comprendere l’evoluzione di Marte, la sua transizione da un ambiente potenzialmente abitabile a un deserto ghiacciato, è cruciale. Non solo ci permetterà di conoscere meglio la storia del nostro sistema solare, ma anche di comprendere meglio le sfide legate ai cambiamenti climatici sulla Terra ed evitare di riprodurre, su nostra scala, il destino del nostro vicino marziano. Il futuro dell'esplorazione marziana risiede nella cooperazione e nella condivisione delle conoscenze, per ricostruire il complesso puzzle del passato di Marte e apprendere preziose lezioni per il futuro del nostro pianeta. La ricerca di risposte sull'abitabilità passata di Marte continua e ogni nuova scoperta ci avvicina sempre di più alla verità.

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