In Francia, Australia, Regno Unito, Cina… Sempre più legislatori vogliono limitare, o addirittura vietare, l’accesso ai social network per gli utenti più giovani. L’età varia a seconda del Paese (15 anni in Francia, 16 anni in Australia), ma la voglia è la stessa. Uno dei problemi che si pone è di tipo tecnico: come verificare concretamente l’età degli utenti?
Apple e Google in prima linea
La verifica della carta bancaria è una soluzione temporanea implementata in Francia per i siti porno. Ma bisognerà trovare un meccanismo duraturo: l’A Metasono gli app store che dovrebbero essere responsabili di questo compito. L’idea ha senso, ma non solo Mela et Google dispongono di molti dati, comprese le informazioni bancarie, per confermare se un utente è maggiorenne. Inoltre, ciò eviterebbe che ciascuna richiesta debba integrare un sistema di verifica dell’età.
Naturalmente Meta non vuole occuparsi di un meccanismo del genere per tutte le sue applicazioni, che sono ampiamente utilizzate anche dai giovani. Il gruppo potrebbe anche sostenere che sarebbe più semplice e pratico per il gatekeeper essere l’entità centrale in grado di garantire l’uniformità nella verifica dell’età.
Questa proposta sta facendo strada tra i legislatori, in particolare negli Stati Uniti dove due funzionari repubblicani a Washington (il senatore Mike Lee e il deputato John James) si preparano a presentare un testo sull’argomento, secondo il Washington Post. Nel dettaglio, la misura darebbe ai genitori il diritto di sporgere denuncia contro un negozio di applicazioni nel caso in cui il loro bambino fosse esposto a determinati contenuti osceni o sessuali.
Per tutelarsi, questi negozi – App Store e Play Store in particolare – potranno adottare misure per proteggere i bambini da questi rischi, come la verifica dell’età. “ Passare per Apple e Google ti permetterebbe di fare affidamento [une] soluzione comprovata: fare in modo che il negozio imponga un limite di età sui prodotti che creano dipendenza o dannosi », aveva detto John James lo scorso settembre.
Apple non sembra volere questo onere aggiuntivo. In Louisiana, sotto la pressione del produttore, una legge in materia è stata infine respinta, con la motivazione che spetta ai social network vigilare sui propri utenti.
La nuova situazione politica a livello federale, con un partito repubblicano dotato di pieni poteri, potrebbe consentire l’approvazione di questa legge senza troppe difficoltà.
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Fonte :
Washington Post
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