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Simulazioni di missioni spaziali in condizioni estreme sulla Terra: a cosa servono?

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Inaugurato lo scorso settembre, il sito di test “LUNA” consente agli astronauti di allenarsi in un ambiente che replica fedelmente le condizioni riscontrabili sul terreno lunare.

Un piccolo pezzo di Luna sulla Terra. Il 25 settembre l’Agenzia spaziale europea (ESA) ha inaugurato a Colonia (Germania) un sito di test dedicato all’esplorazione lunare. La panchina, denominata “LUNA”, ha una superficie di 700 mq.

In questo hangar, l’agenzia ha ricostruito un’atmosfera tipicamente lunare, in particolare utilizzando “900 tonnellate di cereali e rocce vulcaniche” e “derivati ​​del basalto, trasformati in un materiale chiamato “simulatore di regolite””, come indica il comunicato stampa dell’ESA.

È stato inoltre allestito un simulatore solare per imitare i cicli diurni e notturni sulla Luna. Naturalmente chi dice Luna dice anche meno gravità. Un sistema di sospensione consentirà agli astronauti di allenarsi in condizioni vicine alla vita reale, simulando la gravità lunare.

intelligenza artificiale a supporto degli astronauti

“LUNA offre una combinazione unica di elementi per la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico sotto lo stesso tetto. Nel suo ruolo di “Luna sulla Terra”, LUNA sosterrà in modo sostenibile le attività sulla Luna della Germania”, ha affermato Anke Kaysser-Pyzalla, presidente del consiglio di amministrazione del Centro aerospaziale tedesco (DLR).

L’imponente struttura servirà non solo agli astronauti, ma anche a scienziati, ingegneri ed esperti di missioni spaziali, con l’obiettivo di abituarli a vivere e lavorare su un terreno difficile come la Luna. Potranno così mettere alla prova le loro reazioni psicologiche e fisiche a condizioni di vita estreme.

Il sito mira a “facilitare la ricerca integrata, lo sviluppo e la sperimentazione di tecnologie spaziali in condizioni realistiche”. Gli astronauti quindi preleveranno campioni o addirittura si alleneranno con i loro rover.

Gli astronauti avranno anche visori per la realtà virtuale, aiutati dall’intelligenza artificiale, per portare l’esperienza ancora più lontano.

obiettivo 2026 o…2028

Tutto rientra nelle ambizioni della missione Artemis III, che vedrà due astronauti mettere piede sulla superficie della Luna nel 2026. Thomas Pesquet, che potrebbe far parte dell’equipaggio di quattro persone, si è rallegrato dell’apertura del banco di prova tramite una stazione X: “Ci avviciniamo al momento in cui un europeo metterà piede sulla Luna”.

Per Artemis III l’obiettivo era fissato per settembre 2026. Tuttavia, il ritorno dell’Uomo sulla Luna potrebbe essere ritardato: a luglio, la NASA stimava che ci fosse una possibilità su tre che il lander, progettato da SpaceX, sia almeno un un anno e mezzo di ritardo. La scadenza potrebbe quindi essere posticipata a febbraio 2028.

Questa importante missione della NASA vedrà la prima donna e la prima persona di colore atterrare sul nostro satellite naturale.

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