OpenAI ha recentemente acquisito il dominio Chat.com, uno dei nomi di dominio più antichi e prestigiosi del web, registrato per la prima volta nel settembre 1996. Da questa mattina, qualsiasi visita a Chat.com reindirizza direttamente a ChatGPT, il chatbot di punta di OpenAI, rafforzando l’accessibilità e la visibilità del suo strumento di punta per il grande pubblico e i professionisti.
Un’acquisizione strategica confermata dall’ex proprietario
Questa acquisizione non è passata inosservata. Fino a poco tempo fa, Chat.com era di proprietà di Dharmesh Shah, co-fondatore e CTO di HubSpot, che ha acquistato il dominio per la cifra record di 15,5 milioni di dollari. La transazione è stata classificata come una delle due più grandi vendite di domini mai rese pubbliche. Lo scorso marzo Shah ha annunciato la vendita di Chat.com a un acquirente anonimo e ha appena rivelato che l’acquirente altri non era che OpenAI. Un messaggio pubblicato ieri sera su
Nessun rebranding, ma un reindirizzamento dell’impatto
È bene precisare che Chat.com non sostituisce il sito principale ChatGPT, ma funge da gateway aggiuntivo al servizio, ottimizzando la presenza online di OpenAI senza implicare un rebranding complessivo. OpenAI, pur confermando l’acquisizione, si è rifiutata di rivelare l’importo pagato per tale transazione.
In breve
Per OpenAI questa acquisizione sembra soprattutto una mossa strategica, destinata a sfruttare l’accessibilità e l’appeal di un nome di dominio semplice e diretto per incrementare l’utilizzo di ChatGPT. L’investimento in un’area così preziosa evidenzia anche l’impegno dell’azienda nello stabilire una presenza convincente nel settore dell’intelligenza artificiale.
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