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Fossili più antichi dei dinosauri scoperti nelle Alpi Marittime

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Un team di scienziati ha appena effettuato una campagna di scavi nella Vallée des Merveilles, vicino a Tende nelle Alpi Marittime, per studiare le tracce lasciate dagli animali quasi 260 milioni di anni fa. Una scoperta considerata “importante” dal punto di vista scientifico.

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Sopra Tenda, nelle Alpi Marittime, la Valle delle Meraviglie, famosa in tutto il mondo per le sue incisioni rupestri, non ha ancora svelato tutti i suoi segreti. Gli scienziati hanno appena effettuato una missione di una settimana per studiare tracce di animali fossilizzati molto più antichi…

Perché se i famosi “corniformi”, lo “Stregone” o il “Cristo” fossero stati incisi dalla mano dell’uomo circa 3 anni fa Vecchi di 300 anni, i fossili scoperti nella stessa zona montuosa risalgono a 260 milioni di anni fa, addirittura prima della comparsa dei dinosauri!

“Questa scoperta è eccezionale per l’età dei fossili, prima di una delle più importanti crisi di estinzione delle specie, ma anche per la grande diversità dei fossili” confida Romain Garrouste, ricercatore del Museo Nazionale di Storia Naturale, responsabile della missione scientifica che comprende sette ricercatori e due accompagnatori incaricati di garantire la sicurezza della spedizione.

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Su questa lastra, impronte lasciate dai rettili 260 milioni di anni fa.

© Romain Garrouste

Gli scienziati hanno esplorato ghiaioni e zone rocciose instabili tra i 2.400 e i 2.700 metri sul livello del mare, talvolta sotto la prima neve della stagione. Lì hanno trovato tracce fossili lasciate da una dozzina di specie di rettili, anfibi (grandi salamandre preistoriche), artropodi, ma anche conifere e persino gocce di pioggia.

Queste scoperte rendono questo settore della Valle delle Meraviglie “un sito importante in Europa per la conoscenza del Permiano, un periodo chiave nella storia della terra e delle grandi stirpi che avrebbero poi dato origine ai dinosauri e ai mammiferi” assicura Romain Garrouste.

Lo studio scientifico dovrebbe proseguire nel 2025 ed essere esteso alle valli limitrofe.

Perché l’area di ricerca, situata nel cuore del Parco nazionale del Mercantour, è estesa diversi chilometri quadrati.

Una trentina di pietre contenenti fossili erano già state identificate lì dall’archeologa del Museo di Storia Naturale Odile Romain, poi da ricerche sistematiche effettuate dalla preistorica Jane Begin e da suo marito Alain, ex ranger del Parco Nazionale del Mercantour.

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Alla missione ha partecipato la preistorica della Riviera Jane Begin.

© Romain Garrouste

La missione di questo ottobre ha permesso di scoprire molti altri fossili.

“Queste scoperte testimoniano l’incredibile ricchezza naturale dei nostri territori e lo sottolineano l’esplorazione scientifica delle nostre montagne è lungi dall’essere completa” si dichiara soddisfatto il Parco nazionale del Mercantour in un comunicato stampa.

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