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L’UCL coinvolta nella missione per difendere il pianeta Terra dagli asteroidi, “per evitare la tragica fine vissuta dai dinosauri”

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Questo lunedì, 7 ottobre, alle 16:45 (ora belga), un razzo SpaceX Falcon 9 decollerà da Cape Canaveral in Florida, negli Stati Uniti. A bordo la sonda spaziale europea Hera. La sua missione: raccogliere dati dall’asteroide Dimorphos per poter riprodurre la deviazione di un oggetto celeste che minaccerebbe di colpire la Terra.

Nel 2022, l’agenzia spaziale americana, la NASA, è riuscita nell’impresa di deviare questo asteroide di 150 metri di diametro mentre si trovava a 11 milioni di chilometri dal nostro pianeta.

Ma la storia non finisce qui poiché l’agenzia spaziale europea, l’ESA, ha avviato la missione Hera per effettuare un attento esame dell’asteroide dopo l’impatto.

“Perché, affinché questa tecnica possa essere padroneggiata e riproducibile, con asteroidi molto più grandi, dobbiamo capire cosa ha causato questo impatto”.

UCLouvain annuncia che sono proseguite le ricerche dei suoi ricercatori “hanno contribuito notevolmente alla realizzazione di questa storica missione di difesa planetaria. Hanno permesso di preparare al meglio la missione, in particolare grazie ai calcoli delle traiettorie di Hera verso l’asteroide e alla sua messa in orbita attorno a Dimorphos o anche grazie ai calcoli traiettoria del nanosatellite Juventas, grande come una scatola di scarpe, che si staccherà dalla sonda Hera per atterrare su Dimorphos. Questo piccolo satellite è dotato di un gravimetro, una sorta di bilancia che permetterà di “pesare molto finemente” l’asteroide. Il suo prototipo è stato sviluppato all’UCLouvain.”

I ricercatori universitari analizzeranno anche i dati raccolti durante la missione.

Ci vorranno due anni perché la sonda raggiunga Dimorphos, che sarà quindi a più di 200 milioni di chilometri dalla Terra.

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