Perché Kamala Harris si rifiuta di usare le cuffie Bluetooth
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Perché Kamala Harris si rifiuta di usare le cuffie Bluetooth

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Mentre la maggior parte degli utenti di smartphone utilizza cuffie senza fili, il candidato alla presidenza degli Stati Uniti indossa costantemente cuffie cablate.

Mentre le cuffie cablate (o kit vivavoce) sono da tempo incluse nella confezione dei nostri smartphone, sono state superate da diversi anni dalle cuffie wireless, rese popolari dagli Airpods di Apple. Tranne che agli occhi di Kamala Harris, candidata democratica alle elezioni presidenziali americane. Nonostante la sua moderna comunicazione sui social network, sembra guardare al passato quando si tratta di effettuare chiamate, apparendo sistematicamente con cuffie cablate.

Il 2 settembre, l'attuale vicepresidente è stata nuovamente fotografata all'ingresso dell'aereo Air Force Two, iPhone in mano, cuffie con filo all'orecchio. Una foto che ha nuovamente fatto reagire alcuni internauti, che si interrogano su questa passione per un accessorio ormai quasi retrò. Infatti, sia durante le interviste a distanza, sia durante l'annuncio della vittoria di Joe Biden nel 2020, Kamala Harris ha optato per le cuffie con filo.

Bluetooth vulnerabile agli attacchi

Secondo un articolo del Politico del 2021, la scelta di Harris era legata a criteri di sicurezza informatica, un argomento che lei prende particolarmente sul serio. Come sottolinea un esperto citato da HuffPost, la tecnologia Bluetooth, utilizzata dalle cuffie wireless, è “particolarmente vulnerabile” agli attacchi informatici.

Può essere effettivamente intercettato, purché una terza parte si trovi entro un parametro di pochi metri attorno al bersaglio. Ad esempio in un veicolo o in un aereo.

Sul suo sito web, il Ministero della Giustizia britannico sottolinea che il Bluetooth “non è molto sicuro” e può quindi essere preso di mira dagli hacker per ottenere “accesso non autenticato” ai dispositivi. Per ascoltare una conversazione telefonica, ma anche per ottenere password, ad esempio hackerando la connessione Bluetooth tra una tastiera e il tablet di un utente che si trova nelle vicinanze.

Secondo gli ex assistenti di Kamala Harris intervistati da Politico nel 2021, la cautela della candidata in materia di sicurezza informatica non si ferma qui. Un ex assistente che ha lavorato al suo fianco nel 2016 afferma che preferiva gli SMS alle e-mail, che trovava troppo insicure. Una scelta razionale, a patto che si opti per iMessage (criptato da Apple) anziché per i tradizionali messaggi di testo (non crittografati).

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