l’accusa denuncia “una fuga prematura” del ministro Bruno Retailleau

l’accusa denuncia “una fuga prematura” del ministro Bruno Retailleau
l’accusa denuncia “una fuga prematura” del ministro Bruno Retailleau
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Julie Bossart

Pubblicato il

22 gennaio 2025 alle 12:59

Un altro Influencer algerina arrestato sospettato di aver incitato a commettere atti violenti in Francia? In ogni caso, questo è ciò che ha detto Bruno Retailleau su X, mercoledì 22 gennaio 2025. Il ministro degli Interni ha precisato che l’uomo, di nome Rafik M., aveva agito su TikTok, e ha avvertito che “non doveva essere fatto nulla” mancato”. Un processo di cui si era già avvalso il 16 gennaio dopo l’annuncio dell’arresto di un altro influencer algerino, Mahdi B., condannato e poi incarcerato.

“Nessuna custodia” in questa fase

L’annuncio dell’arresto, avvenuto questa mattina a Parigi, nel 13° arrondissement, conferma l’entourage del ministro actusi tratta tuttavia di “una fuga di notizie del tutto prematura”, ci dice l’accusa. Al momento «nulla è stato formulato contro l’interessato, il quale dovrà anch’egli sottoporsi a cure». Inoltre “non è in custodia di polizia” in questa fase, insiste l’accusa.

Il Centro nazionale per la lotta contro l’odio online (PNLH) sta effettivamente indagando “su una denuncia fatta sulla piattaforma Pharos e relativa in particolare alla ripubblicazione di un video senza commento, conferma l’accusa. È stata quindi effettuata una perquisizione al fine di sequestrare il materiale informatico e verificare se gli elementi materiali potessero o meno costituire reato. »

Questo annuncio arriva nel pieno delle tensioni diplomatiche tra Parigi e Algeri, che imperversano attorno alle questioni del Sahara Occidentale e alla sorte dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal, detenuto in Algeria da metà novembre.

Si sono riscaldati un po’ di più con il recente arresto a Montpellier di un influencer algerino di 59 anni, “Doualemn”, dopo un controverso video su TikTok.
Imbarcato il 9 gennaio su un aereo per l’Algeria, questo addetto alla manutenzione, padre di due figli, è stato rimandato in Francia la sera stessa. Il 12 gennaio la sua detenzione è stata prorogata di ventisei giorni da un giudice.

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Bruno Retailleau aveva stimato che rimandando a Parigi il signor Naman, detto Doualemn, l’Algeria aveva cercato di “umiliare la Francia”. L’Algeria aveva respinto le accuse francesi di “escalation” e “umiliazione”, citando una “campagna di disinformazione” contro Algeri.

Dall’inizio di gennaio diversi altri influencer algerini e un franco-algerino sono stati presi di mira in Francia per incitamento all’odio.

con l’AFP

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