Politica vaccinale: proposte accademiche

Politica vaccinale: proposte accademiche
Politica vaccinale: proposte accademiche
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All’origine di questo incontro, una constatazione: la copertura vaccinale contro le infezioni respiratorie resta in gran parte insufficiente in Francia. Per rimediare, la conferenza auspica la creazione di uno “scudo vaccinale” a partire dai 60 anni, con un approccio chiaro e semplificato (creazione di hub vaccinali nelle età chiave della vita, armonizzazione dei programmi vaccinali europei) e un “costo residuo pari a zero”. ” per i vaccini prioritari.

Migliorare l’accessibilità

Per facilitare il viaggio dei francesi e migliorare così la prevenzione, gli esperti vogliono dare a tutti gli operatori sanitari i mezzi per vaccinarsi, “autorizzandoli a conservare i vaccini in modo semplice e fluido, garantendone al tempo stesso la tracciabilità”. Le campagne di vaccinazione dovrebbero essere attuate non solo nelle farmacie, ma anche in luoghi affollati come le stazioni ferroviarie, la metropolitana o i centri commerciali per raggiungere una popolazione più ampia e diversificata. La verifica delle vaccinazioni dovrebbe essere sistematica durante le consultazioni e i ricoveri ospedalieri, consentendo di recuperare le opportunità mancate. Fondamentale è l’apporto degli strumenti digitali (fascia sanitaria condivisa, fascicolo vaccinale digitale).

Formare gli operatori sanitari

Preoccupa il basso tasso di vaccinazione degli operatori sanitari. La formazione degli operatori sanitari sui vaccini e sui loro benefici sembra essenziale affinché possano a loro volta sensibilizzare e convincere il grande pubblico dell’importanza della vaccinazione. L’uso di strumenti digitali migliorerebbe, ancora una volta, gli scambi tra operatori sanitari e pazienti.

Verso nuovi vaccini

Le accademie chiedono una riforma profonda dei metodi di valutazione dei vaccini. “Un’accelerazione dell’innovazione dei vaccini non è solo una necessità medica, ma anche una questione strategica per anticipare le future crisi sanitarie”. Potrebbero così emergere nuove forme di vaccino con una somministrazione più semplice (mucosale, intradermico, ecc.). A condizione, però, di sostenere la ricerca e di stanziare i finanziamenti necessari.

Salute

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