Sta arrivando un nuovo tipo di batteria: la batteria nucleare

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La batteria nucleare che può durare 50 anni senza bisogno di essere ricaricata. Un vecchio sogno techno degli anni ’60 sta diventando realtà.

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Pubblicato il 01/12/2025 10:00

Tempo di lettura: 3 minuti

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La batteria beta voltaica ricorda le scene futuristiche con Iron Man. (IMMAGINI SOPA / IMMAGINI GETTY)

Ecco che sta emergendo una nuova tecnologia molto innovativa: una batteria nucleare, capace di durare decenni senza essere ricaricata. Mathilde Fontez, caporedattrice della rivista Epsilonci dice di più.

franceinfo: come sarà questa futura batteria nucleare?

Matilde Fontez : Questo è un minuscolo generatore nucleare, non più grande di una moneta. Questo è, fin dall’inizio, un po’ spaventoso. Ci chiediamo come si possa concentrare tutta la complessità di un ordigno nucleare in una batteria. Pensiamo a Iron Man e al generatore che gli conferisce i suoi superpoteri. Ricordiamo anche l’orologio del Capitano Flam che con esso fece saltare in aria le porte blindate!

Ma questo è vero: decine di laboratori in tutto il mondo stanno lavorando al concetto. Start-up anche: Diamfab, in Francia, in collegamento con il Cea e la società STMicroelectronics, la cinese Betavolt Technology, la californiana Infinity Power sostenuta dal Dipartimento della Difesa americano. Insomma, è serio.

Possiamo immaginare una mini centrale nucleare portatile senza rischi?

In realtà non è lo stesso principio. In queste batterie non avviene la fissione nucleare come nelle centrali elettriche e quindi nessun rischio di reazione a catena o di fuga. L’idea è quella di sfruttare il decadimento di un materiale radioattivo. Questo emette particelle beta (elettroni) che possono essere recuperate e trasformate in elettricità. Da qui il nome della batteria: beta voltaica. Questo processo è lento, il decadimento può fornire energia per decenni. Uno dei prototipi promette 50 anni di autonomia, con pochi milligrammi di Nickel-63 radioattivo. Tieni presente che questo sarà solo per piccole potenze, la tecnologia è limitata a pochi microwatt. Non ci saranno automobili a propulsione nucleare, ma perché non sensori sottomarini, minisatelliti o droni.

Queste batterie sono già in vendita?

Non ancora, ma alcuni laboratori annunciano l’inizio della produzione quest’anno, nel 2025. Comincia a sorgere la domanda sulla sicurezza di queste batterie. Anche se non vi è alcun rischio di fuga, contengono comunque materiale radioattivo ed emettono radiazioni. Sarà quindi necessario garantire la sicurezza della loro schermatura. E poi, che dire della proliferazione e della regolamentazione? Tutte queste domande sono aperte. Senza contare sull’accettazione di tale tecnologia da parte del pubblico: sareste pronti a indossare un orologio che funziona con Nickel-63?

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