La Francia convoca l’ambasciatore iraniano e denuncia la situazione “insopportabile” degli “ostaggi di Stato” francesi

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Tre francesi sono ancora detenuti in Iran dal 2022: Cécile Kohler, Jacques Paris e un uomo di nome Olivier.

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Pubblicato il 01/10/2025 17:44

Aggiornato il 01/10/2025 18:08

Tempo di lettura: 2 minuti

type="image/avif">>Manifestanti per la liberazione di Cécile Kohler e Jacques Paris, due ostaggi francesi tenuti in Iran, durante una mobilitazione a Parigi, il 14 maggio 2023. (THOMAS SAMSON / AFP)>>
Manifestanti per la liberazione di Cécile Kohler e Jacques Paris, due ostaggi francesi tenuti in Iran, durante una mobilitazione a Parigi, il 14 maggio 2023. (THOMAS SAMSON/AFP)

Parigi denuncia “Condizioni di detenzione poco dignitose che, per alcuni, equivalgono a tortura ai sensi del diritto internazionale”. La Francia ha convocato venerdì 10 gennaio l’ambasciatore iraniano a Parigi per denunciare la situazione “ostaggi di stato” I francesi sarebbero stati arrestati dalla Repubblica Islamica, ha annunciato il Ministero degli Affari Esteri.

Il Quai d’Orsay ha “ribadito con la massima fermezza” all’ambasciatore iraniano “la nostra richiesta per il rilascio immediato dei cittadini francesi tenuti in ostaggio dallo Stato” di Teheran, la cui situazione è “intollerabile”. “La mobilitazione delle autorità francesi per ottenere la liberazione dei nostri connazionali e il sostegno alle loro famiglie e ai loro cari resta totale”ha aggiunto il Quai d’Orsay.

Tre francesi sono ancora detenuti in Iran. Una coppia, Cécile Kohler e Jacques Paris, sono detenuti dal maggio 2022 e accusati dalle autorità di“spionaggio”cosa che i loro parenti negano. Anche un terzo, di nome Olivier ma il cui cognome non è stato reso pubblico, è detenuto dal 2022.

L’Iran, che detiene diversi cittadini occidentali o binazionali, è accusato dai suoi sostenitori e dalle ONG di usarli come merce di scambio nei negoziati da stato a stato. “In questo contesto, si raccomanda ai cittadini francesi di non recarsi in Iran” e per chi è già lì per partire “a causa dei rischi di arresto e detenzione arbitraria”ha insistito il Ministero, come aveva già fatto all’inizio della settimana.

La giovane giornalista italiana Cecilia Sala è stata arrestata a Teheran il 19 dicembre durante un viaggio di lavoro, prima di essere rilasciata e autorizzata a rientrare in Italia mercoledì. Cecilia Sala è stata arrestata pochi giorni dopo gli arresti negli Stati Uniti e in Italia di due iraniani, sospettati dalla giustizia americana del trasferimento di tecnologie sensibili. Alla domanda se l’Italia avesse ottenuto la sua liberazione in cambio dell’impegno a liberare Mohammad Abedini, arrestato a Milano e detenuto su richiesta di Washington da dicembre, diversi membri del governo italiano hanno negato.

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