Immagina un robot umanoide con un volto umano, in senso letterale e figurato, vale a dire un robot reale come la vita, con una pelle molto viva. È l’impresa dei ricercatori giapponesi, che in laboratorio hanno “coltivato” la pelle da cellule viventi, da applicare sul “viso” di un androide, che beneficia così di tutta l’elasticità dell’epidermide umana per riprodurre espressioni facciali realistiche. . Il loro lavoro è stato pubblicato a giugno sulla rivista La cella riporta la scienza fisica. Questo vero e proprio tessuto cutaneo coltivato con legamenti non solo può deformarsi, ma anche autoripararsi.
Il realismo della pelle dei futuri robot umanoidi, se non di carne e ossa, potrebbe consentire loro di essere meglio accettati dagli umani… a meno che non ne siano piuttosto spaventati. Questo è chiamato effetto “valle disturbante” («valle misteriosa», in inglese), che, nella robotica e nell’animazione, si riferisce alla reazione emotiva negativa degli esseri umani nei confronti dei robot o degli oggetti che quasi, ma non del tutto, gli somigliano.
L’azienda cinese Ex Robots, con sede a Panjin (a nord-est di Pechino), sviluppa robot umanoidi ai quali applica una pelle di silicone da lei brevettata. Questo quindi non è naturale, ma deriva da una composizione chimica (polimero), che dona comunque una pelle realistica. I robot dell’azienda vengono quindi presentati come in grado di farlo “esprimere emozioni” e avere “reazioni facciali”. Tra meccatronica sempre più avanzata (l’alleanza meccanica-elettronica-computer), incredibili involucri cutanei e cervelli artificiali drogati con l’intelligenza artificiale, la corsa agli androidi di nuova generazione è ormai molto reale.
Assistenza e travestimento
Ma attenzione agli scherzi o alle truffe! Durante il suo We, Robot Day, il 10 ottobre a Los Angeles, il capo del produttore di auto elettriche Tesla, Elon Musk, ha mostrato con orgoglio i prototipi del suo robot umanoide Optimus, che dovrebbe essere autonomo. A prima vista, sono in grado di servire bevande, portare a spasso il cane o prendersi cura dei bambini. Solo che c’era un inganno: i modelli presentati erano in realtà assistiti a distanza da esseri umani. Anche Ex Robots ha ingannato il suo mondo: durante la conferenza mondiale sulla robotica tenutasi a Pechino dal 21 al 27 agosto, l’azienda cinese ha creato scalpore ingannando i suoi visitatori con i cosiddetti robot umanoidi più grandi della vita. Erano infatti donne travestite da robot, ma il loro aspetto era ingannevole.
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