Il Direttore Generale del CERN sottolinea l’importanza della ricerca fondamentale per l’umanità, in particolare di fronte alle questioni climatiche e sanitarie. Il laboratorio europeo, che ha “scoperto” in particolare il bosone di Higgs, è un motore di innovazione in Europa. Ma la sua leadership è minacciata… dalla Cina.
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Giornalista al Polo Planet
Su Bernardo PadoanPubblicato il 28/11/2024 alle 18:43
Tempo di lettura: 6 minuti
DDal 2016 Fabiola Gianotti è a capo di una delle istituzioni scientifiche più prestigiose del pianeta: l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN). Situato a Ginevra, il CERN è noto soprattutto per ospitare nel sottosuolo, al confine franco-svizzero, il più potente acceleratore di particelle del mondo: il “Large Hadron Collider” (LHC). Questo tunnel circolare lungo 27 km è progettato per osservare il comportamento delle particelle elementari – i protoni – spinte l’una contro l’altra a velocità prossime a quella della luce. È stato l’LHC che ha permesso, nel 2012, di confermare l’esistenza di una particella chiamata bosone di Higgs – che è valsa il premio Nobel al fisico belga François Englert, che ne predisse il comportamento insieme ai colleghi Peter Higgs e Robert Brout.
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