Il massiccio afflusso di utenti sul social network Bluesky, alimentato dal malcontento di molti ex utenti di X, sta spingendo il rivale Threads a riconsiderarlo. Per mantenere la propria posizione dominante nei confronti del concorrente che conta ormai più di 20 milioni di utenti (contro i 10 milioni di metà settembre), la piattaforma del gruppo Meta sta rivedendo la propria strategia. “Stiamo riequilibrando l’algoritmo per dare priorità ai contenuti delle persone che segui. Ciò significa che a partire da oggi consiglieremo meno contenuti dagli account che non segui. Ci saranno più pubblicazioni dagli account che segui», ha indicato qualche giorno fa Adam Mosseri, responsabile di Threads e Instagram. Questo primo aggiustamento rischia di colpire i creatori di contenuti, che potrebbero vedere diminuire la visibilità delle loro pubblicazioni. Ma Threads si dice pronto ad affrontarlo per aumentare il coinvolgimento dei suoi oltre 275 milioni di utenti attivi mensili.
Questa scelta precede un’altra misurazione. Il capo del gruppo Meta, Mark Zuckerberg, ha indicato lunedì che Threads, creato nel luglio 2023, testerà la possibilità di selezionare il proprio feed predefinito con un numero limitato di utenti dell’applicazione. Potranno scegliere tra il feed algoritmico “Per te” e un feed che presenta, in ordine cronologico, i contenuti degli account seguiti.
Per rendere redditizia la sua piattaforma, Meta ha anche annunciato una decina di giorni fa l’arrivo della pubblicità su Threads. Il lancio di questo modello economico, che replica quello di Facebook e Instagram, è previsto per gennaio 2025, con un piccolo gruppo di inserzionisti al via.
L’UE chiede a Bluesky di rispondere
Le prime nuvole sono apparse nel cielo azzurro della giovane piattaforma Bluesky, inizialmente creata e finanziata da Twitter, quando il social network era ancora guidato dal suo co-fondatore Jack Dorsey. Lunedì la Commissione europea ha stabilito che Bluesky, aperto al pubblico nel febbraio 2023, viola la regolamentazione europea delle piattaforme online non pubblicando su una pagina web dedicata dati precisi sul numero di utenti che conta nell’UE.
