“Missione Namibia: misteri e scavi delle miniere artigianali”: sistema espositivo proposto dagli studenti del CCST ⛏️

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Nell’ambito del corso “Scripting scientific information” tenuto da Laura Schlenker, il master 2 Comunicazione e Cultura Scientifica e Tecnica (CCST) di Grenoble, è sceso in campo per sviluppare un progetto di mediazione scientifica patrocinato dalla Galleria Eureka e dall’EDYTEMricercatori.

Il corso si è svolto in 4 giorni, dal 9 al 12 settembre, sotto forma di hackathon basato sulla metodologia del design sprint. Gli studenti si sono recati alla Galleria Eureka, a Chambéry, dove hanno incontrato i geografi del laboratorio EDYTEM che hanno presentato il loro progetto di ricerca sull’attività mineraria in Namibia. Un argomento che solleva molteplici questioni che vanno oltre la ricerca delle pietre semipreziose che si trovano nelle lussuose gioiellerie dei quattro angoli del globo. Come promuovere e diffondere questa affascinante ricerca? Questa è la sfida che gli studenti del CCST hanno raccolto attraverso la progettazione di dispositivi innovativi di mediazione scientifica!


Giorno 1 – La scoperta ????️

Fin dalle prime ore del progetto una cosa è apparsa evidente: ognuno di noi ha un legame speciale con le pietre. Questa osservazione ha avvicinato subito il soggetto alla Namibia che, seppure apparentemente lontana, ha assunto una dimensione più intima e accessibile. La sfida ora era collegare questo argomento alla Galleria Eureka. Ma cos’è esattamente questa galleria? Questo luogo culturale offre varie mostre che mettono in risalto temi scientifici, in particolare intorno alle montagne circostanti, per tutti i tipi di pubblico. Jean-Yves Maugendre, direttore della Galleria Eureka, ci ha presentato le sfide di questo spazio e ha formulato un ordine chiaro: rendere comprensibile per un pubblico familiare la ricerca dei geografi del laboratorio EDYTEM, sull’attività mineraria in Namibia.

Per allenarci dovevamo formare delle squadre, ed è qui che è nata la squadra Kimberlites! Composto da Lisa Binoche, Aurore Delclos, Fabien Richard e Juliette Robert-Soriano. La nostra mission: creare un sistema di mediazione scientifica innovativo, originale e formativo che si basi soprattutto sulle esigenze degli utenti.

Nel pomeriggio, dopo una dettagliata presentazione del lavoro svolto in loco dai ricercatori, ci siamo resi conto della complessità dell’argomento. Hanno sottolineato l’importanza del contesto politico, socio-economico e ambientale unico di questa regione, un elemento centrale di cui tenere conto nel nostro progetto di mediazione, questo è certo! Ora dobbiamo trovare il nostro problema lavorativo, ci vediamo il giorno 2.


Giorno 2 – Ideazione ????

Nuova sfida! Armati di post-it e pennarelli, abbiamo attivato la nostra creatività e produttività.

Prima di iniziare a concentrare la nostra attenzione sul progetto attuale, abbiamo consultato le produzioni delle promozioni precedenti per comprendere più in dettaglio le aspettative di un design sprint. Il prosieguo del lavoro ha permesso di individuare un asse principale di lettura che sintetizza la seguente problematica: In che modo lo sfruttamento delle pietre semipreziose in Namibia solleva questioni sociali, ecologiche ed economiche?

Abbiamo iniziato a pensare alla forma del rendering. Sono state avanzate numerose proposte e dalla consultazione collettiva sono emerse 4 idee principali: il cestino di terra, il reportage fotografico, il tunnel immersivo e il gioco da tavolo. La scelta è stata difficile, abbiamo dovuto mostrare accettazione e talvolta lasciare da parte idee che ci stavano a cuore.

Ad ogni squadra sono stati assegnati progetti, a noi è stato affidato il compito di concettualizzare il contenitore della terra, accompagnato da un’esposizione complementare che ci ha permesso di tenere conto di tutte le questioni alla base del lavoro minerario della Namibia e di portare una visione di sensibilizzazione al nostro progetto.

Infine, un ultimo momento nella gallery ci ha permesso di renderci conto dello spazio che il nostro dispositivo potrebbe occupare. Ad esempio, abbiamo provato a vedere il posto che potrebbero occupare il contenitore degli scavi e il resto della mostra in una delle sale espositive..

Non resta che mettere in pratica questo ambizioso sistema volto a offrire un’esperienza multisensoriale: questa è la sfida del giorno 3!


Giorno 3 – Prototipazione ????

Prototipazione in vista: è tempo di dare forma ad un bellissimo contenitore di terra oltre alla sua esposizione complementare!

Tornati all’ICM, abbiamo iniziato la giornata con un esercizio collettivo per entrare in una dinamica di lavoro positiva e promuovere una buona coesione all’interno del nostro gruppo. L’obiettivo era metterci in uno stato di reciproca accettazione. Quindi abbiamo iniziato la sessione di prototipazione!

Ci siamo sporcati le mani e abbiamo pensato a come presentare una panoramica credibile di questo serbatoio di scavo. Abbiamo così potuto fare riferimento a dispositivi dello stesso tipo come quello della mostra “Gaulois, un’esperienza straordinaria” alla Cité des Sciences o il dossier di presentazione di una mostra itinerante dal titolo “Archéo, une expo to dig”. Inoltre, abbiamo fatto una telefonata con Emmanuel Laisné, project manager di Territorio delle scienzeche ha condiviso con noi la sua esperienza. Avendo già progettato un sistema di mediazione scientifica basato su un’attività di scavo, i suoi consigli ci hanno aiutato a strutturare le nostre idee e ad anticipare le sfide legate alla partecipazione attiva del pubblico.

Abbiamo diviso i compiti:

???? Fabien e Aurore si sono concentrati sulla creazione di moodboard, uno per la mostra e un altro per il cestino del suolo. La loro creazione ci permette di proiettarci visivamente, di armonizzare le nostre idee estetiche e pratiche e di facilitare la ricerca dei materiali necessari per la prototipazione.

✍???? Juliette e Lisa erano responsabili della scrittura degli scenari che avrebbero strutturato le nostre idee e la nostra presentazione finale.



Una volta messo insieme il nostro lavoro, abbiamo deciso di agire! Aurore si è occupata di realizzare dei segnali simulando l’ingresso in un’area mineraria, mentre Juliette e Fabien, utilizzando del cartone, hanno ricreato le montagne namibiane presenti nel bidone di terra. Nel frattempo Lisa è andata a fare la spesa necessaria per prototipare il vassoio di terracotta… Al suo ritorno, abbiamo lavorato insieme per creare un substrato in cui scavare per portare alla luce una pietra semipreziosa, simulando così l’esperienza dell’estrazione mineraria.

Sempre con l’obiettivo di offrire un’esperienza coinvolgente, Fabien e Aurore si sono presi cura di realizzare una registrazione audio per doppiare una toccante testimonianza di un lavoratore namibiano, che spiega come si è ritrovato a diventare minatore per migliorare il suo tenore di vita e vivere più comodamente. L’obiettivo qui è invitare i visitatori a indossare un visore e immergersi in una storia personale. Il pubblico potrà così acquisire una piccola prospettiva sull’esperienza dello scavo nella vasca: questa pietra non è solo contemplativa, contiene una storia da ascoltare!

Una volta compiuti tutti questi sforzi, la giornata finisce, ma un’altra sfida si profila già all’orizzonte: la presentazione di questo progetto portato avanti con successo negli ultimi tre giorni!


Giorno 4 – Il culmine! ⌛️

L’ultimo giorno è arrivato!

I team hanno realizzato i prototipi dei diversi dispositivi immaginati. Saranno utilizzati come supporti visivi per l’orale finale che si svolgerà nel pomeriggio. Questa presentazione orale sarà giudicata dal direttore della Galleria Eureka, dagli scienziati EDYTEM che hanno partecipato al progetto, Mikaël Chambru e Laura Schlenker.

Per preparare la presentazione, i team scrivono uno scenario comune e procedono alla fase di rotazione, in cui decidono la sequenza delle presentazioni orali. Per i Kimberlites, troviamo una voce fuori campo che descrive il sistema, interpretata da Fabien, e 3 personaggi che permettono la messa in scena, Juliette come mediatrice scientifica, Lisa e Aurore come nonna e nipote. L’allenamento dura fino a tarda mattinata. E allora via alla presentazione del progetto!

Tra il pubblico troviamo la M1 CCST attenta e contenta del lavoro di design sprint portato avanti dal secondo anno. La sessione orale finale è andata molto bene e tutte le squadre hanno potuto evidenziare i propri sistemi in totale armonia. Il giudizio sul progetto comune è stato molto positivo! Forse riusciremo a trovare i dispositivi degli studenti in una futura mostra alla Galleria Eureka ☺️


Articolo scritto da Lisa Binoche, Aurore Delclos, Fabien Richard e Juliette Robert-Soriano

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