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05 ottobre 2024 – 01:27
(Keystone-SDA) Pamela Anderson, nota un tempo per il suo stile di vita sfrenato e per il suo ruolo nella serie cult “Baywatch”, a Zurigo ha dimostrato di essere un’attrice seria. Il Festival del cinema di Zurigo (ZFF) le ha assegnato un Golden Eye Award per la sua carriera diversificata.
Si dice che venerdì sera abbia rilasciato un solo autografo all’aperto, in Sechseläutenplatz, come si vociferava tra i giornalisti in fondo al tappeto verde.
E poco dopo è apparsa, silenziosa e silenziosa, l’attesissima Pamela Anderson. È apparsa davanti alle telecamere con una vestaglia rosa che era più un mantello. La gente del cinema diceva che parlava così piano. Non puoi capire molto nemmeno attraverso le cuffie.
L’attrice canadese-americana, 57 anni, è apparsa quasi senza trucco. O meglio ancora: truccato in modo tale da enfatizzare perfettamente la sua nuova vulnerabilità.
Il direttore del festival Christian Junge le ha consegnato il Golden Eye Award al Centro Congressi. Per la sua carriera, che va da un estremo all’altro. L’ha elogiata per la sua “interpretazione da Oscar” nel Film “The Last Showgirl” di Gia Coppola, presentato in anteprima di gala al Festival del cinema di Zurigo.
“Pamela Anderson interpreta così bene che ti dimentichi la persona dietro il personaggio”, ha detto Jungs. Al che Anderson in seguito rispose che in realtà stava interpretando se stessa. Il suo ruolo di showgirl cinquantenne Shelly, che è alla fine della sua carriera e deve salvare il rapporto con la figlia, mostra paralleli con la sua vita. «Quando ho letto la sceneggiatura, ho pensato: quello sono io. Nessun altro può svolgere questo ruolo.”
sottovalutato per tutta la sua vita
Pamela Anderson ha letto il suo discorso di accettazione da un foglio di carta A4. Le sue parole ricordano molto i messaggi che da tempo invia ai suoi fan in una newsletter settimanale. Sono sempre parole incoraggianti da parte di una donna che è stata sottovalutata per tutta la sua vita.
Anche a Zurigo ha fatto affidamento su questa narrazione: “Siamo tutti preziosi, anche quando abbiamo cinquant’anni”, ha detto. E riferendosi a se stesso: «Si può distruggere un edificio, ma non una persona». Il suo tempo è lungi dall’essere finito. Al contrario, è solo all’inizio.
Prima del successivo incontro con la moderatrice Tanya König, Pamela Anderson ha consegnato i suoi occhiali da lettura e il foglietto illustrativo al direttore dello ZFF Christian Jungs. E li ha recuperati entrambi prima di uscire silenziosamente dalla stanza, lasciando dietro di sé un pubblico impressionato.
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