Si sta voltando una pagina giuridica importante. La fine del processo di primo grado, quello che è stato l’elemento cardine della preparazione
l’attentato a Charlie Hebdo che colpì la Francia nel gennaio 2015. Ieri la sentenza della Corte d’assise speciale di Parigi Pietro Cherif all’ergastolo. Questo francese, 42 anni, considerato un veterano del jihad essendo passato in particolare per l’Iraq e lo Yemen. Doveva rispondere del rapimento di tre operatori umanitari francesi nel 2011 e del ruolo, quindi, che potrebbe aver avuto nella preparazione dell’attentato commesso contro la redazione del giornale.
Florence Sturm ha assistito al verdetto
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Questa possibilità di ricorso sarà studiata, ha detto uno degli avvocati di Cherif. Me Sefen Guez Guez per il quale il coinvolgimento degli imputati nell’attentato del 2015 non è stato dimostrato da prove materiali. Ma, cito, «per deduzioni fatte dal silenzio, dal vuoto, dall’assenza». Una frase pesantissima ai suoi occhi. Tuttavia, da parte sua, ciò è commisurato al suo coinvolgimento e al suo impegno jihadista Riccardo Malkaavvocato di Charlie Hebdo.
L’avvocato Richard Malka parla con Florence Sturm
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È un Primo Ministro che cerca di stabilire la sua autorità. Che ha chiarito i suoi obiettivi ieri sera a France 2, 48 ore dopo una dichiarazione di politica generale davanti all’Assemblea nazionale, da allora ampiamente criticata perché riguarda un aspetto fiscale considerato come una linea rossa dal campo macronista. Michel Barnier è stato ospite di Caroline Roux nello spettacolo l’Événement. Ha ribadito l’obiettivo: 60 miliardi di euro di risparmi per ridurre il deficit pubblico francese al 5% del PIL alla fine del 2025. E ora sappiamo un po’ di più cosa aspettarci esattamente dagli aumenti fiscali annunciati. Scelte che provocano reazioni. FO in particolare i dipendenti pubblici che deplorano, cito, “le vecchie ricette del Primo Ministro che vogliono rimuovere i dipendenti pubblici”; “Togliere i dipendenti pubblici significherà meno servizi forniti agli utenti” fine citazione.
È una casa ricca di storia, di dettagli, di ricordi. Nel settembre 2023. In occasione dell’apertura del 5 bis rue de Verneuiltrasformato in un museo aperto al pubblico. E mentre la Casa Gainsbourg ha appena festeggiato la sua prima candelina. Apprendiamo che si trova in una situazione pericolosa. Nonostante il suo successo, è in sospensione dei pagamenti da agosto. Ciò ha portato la società operativa della Maison Gainsbourg e dei suoi annessi a chiederne la messa in amministrazione controllata.
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