L’Università di Zurigo indaga sul caso di dati falsificati del ricercatore stellare Adriano Aguzzi

L’Università di Zurigo indaga sul caso di dati falsificati del ricercatore stellare Adriano Aguzzi
L’Università di Zurigo indaga sul caso di dati falsificati del ricercatore stellare Adriano Aguzzi
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L’Università di Zurigo sta indagando su un caso di dati falsi che coinvolge il ricercatore stellare Adriano Aguzzi

Nel rinomato istituto di ricerca un ex dipendente avrebbe falsificato i risultati delle ricerche. All’università è in corso da mesi un’indagine.

Pubblicato oggi alle 15:39

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Un ex collaboratore del noto scienziato Adriano Aguzzi presso l’Istituto di Neuropatologia dell’Ospedale Universitario di Zurigo avrebbe falsificato i risultati delle ricerche. Secondo le informazioni di domenica, l’Università di Zurigo ha avviato un’indagine in marzo.

Il ricercatore, che ha lavorato per Aguzzi fino a due anni fa, non avrebbe mai incorporato gli esperimenti di laboratorio sui topi nel lavoro scientifico. Lo riferisce “Sonntagsblick”.

Nello specifico, si dice che il ricercatore abbia riutilizzato immagini al microscopio di cervelli di topo provenienti da studi precedenti per simulare i risultati della ricerca desiderati. I presunti risultati sono stati pubblicati su riviste internazionali, scrive il giornale.

L’ex dipendente avrebbe ora ammesso le sue manipolazioni, come riporta il giornale. Aguzzi, direttore dell’Istituto di neuropatologia dell’Ospedale universitario di Zurigo e professore ordinario di neuropatologia presso la Facoltà di medicina dell’Università di Zurigo, ha quindi dovuto correggere o ritirare negli ultimi mesi diverse pubblicazioni.

Inoltre, anche nei primi lavori di Aguzzi pubblicati intorno al 2010 sono emerse incongruenze che non avevano nulla a che fare con i falsi esperimenti sugli animali. Aguzzi non ha ancora commentato pubblicamente.

Le indagini sono in corso

Su richiesta dell’agenzia di stampa Keystone-SDA, l’Università di Zurigo ha annunciato domenica che è in corso un’indagine. Anche le pubblicazioni interessate sono oggetto di questa indagine.

Sulla correzione delle pubblicazioni le riviste specializzate decideranno d’intesa con gli autori. L’Università non può fornire ulteriori informazioni a causa delle indagini in corso. L’università è impegnata nella buona pratica scientifica e generalmente prende sul serio le accuse e le indaga.

Aguzzi ha ricevuto numerosi premi per il suo lavoro. Nel 2017, la regina belga Mathilde gli ha conferito il Premio Baillet Latour per la salute, del valore di 250.000 euro, per i suoi “studi pionieristici sulle cause delle malattie neurologiche causate dai prioni”.

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