Didier Bigard non ha apprezzato la prestazione dell’ASSE domenica scorsa contro il Nantes. Mette in dubbio anche l’assenza di rinforzi a dieci giorni dalla fine del mercato, mentre i Verdi sono ancora in zona rossa.
Anche senza il suo sostegno incondizionato, Geoffroy-Guichard ha mostrato molta clemenza nei confronti del Nantes. Le parti che ci hanno abituato ad una maggiore severità non hanno mostrato un’insofferenza che era tuttavia palese. Qualche rumore, ma niente di più e solo all’intervallo gli Stéphanois capiscono di non essere affatto all’altezza del loro pubblico. Niente di male e se Eirik Horneland avesse punteggiato le i, non avremmo sentito soffiare un vento da nord che avrebbe fatto finire con un raffreddore Appiah, Nadé o Pétrot presi dalle correnti d’aria in prima marcia.
Non era Anthony Lopes a dover essere fischiato
Forse questi e altri devono ringraziare Anthony-Lopes per aver attirato su di lui tutta l’attenzione dagli spalti. Anche se ha stracciato la sua carta olimpica voltando pagina senza onore, resterà un eterno vicino e non da ultimo. Tra le sue uscite kamikaze, alcune parate ad alta quota e un titolo scomparso in tutti questi anni, ha ricordato al suo nuovo allenatore che l’OL, il prossimo avversario del Nantes, sarà per sempre il grande rivale dei Verdi. Un’osservazione poco attuale.
La classifica ci impone di essere più concreti e nel campionato che si disputa l’ASSE, gli avversari sono Montpellier, Le Havre, Rennes e Nantes che domenica hanno quindi compiuto un’operazione molto onorevole non cedendo terreno, come ha osservato Antoine Kombouaré. Magnanimo, non ha cercato di aggiungere altro, accogliendo con favore il “meritato” pareggio ottenuto dal Saint-Étienne “anche se ottenuto attraverso un exploit personale”. In una frase ha riassunto un’intera partita a scacchi che ha tenuto in scacco Horneland, una lezione tattica attesa dal momento che l’elemento sorpresa non gioca più a favore del norvegese.
Blocco basso o no, l’espressione avrebbe divertito o irritato Frédéric Antonetti a cui piaceva cavillare i giornalisti catturati in formule alla moda “Ah gioca più in alto, ti piace ma cosa significa? Dipende tutto dalla natura della partita…” Dipende tutto anche dalla qualità dei giocatori! Anche se hanno aspettato a lungo gli avversari, le Canarie sono riuscite anche a pressarli nel loro campo provocando errori tra cui quello di Appiah sul punteggio d’apertura o di Nadé. L’assenza di Ekwah non spiega tutto, non che gli attaccanti tentino così poco la sorte come Davitashvilli di cui ricordiamo solo un recupero bloccato. È scarsa come la valutazione di un centrocampista dove Mouton non è altro che un giocatore mediocre non appena dimentica che il suo gioco deve far rima con semplicità ed efficienza. Eviteremo di sparare a quello che Ekwah aveva definito cecchino. N’Guessan ha perso un’occasione ma imparerà che in Ligue 1 non lo vedremo giocare come in allenamento.
Torniamo all’essenziale, alla qualità di un gruppo che Olivier Dall’Oglio ha chiamato a rafforzare, fino a pagare con il suo posto la franchezza che Horneland ha ammesso, con la punta di una lingua soggetta a traduzione, dover incarnare fuori. Cardona è stata la telenovela dell’inverno da 500mila euro e forse qualche ego leso. Non è facile per chi quest’estate ha cancellato il suo nome tornare con una gomma per firmarlo. Nessun problema se allo stesso tempo avessimo delle reclute. Ma no. Altro tempo e punti persi.
Didier Bigard
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