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condannati in via definitiva l’ex boss, Didier Lombard, e il suo numero 2

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Martedì la Corte di cassazione ha respinto i ricorsi di Didier Lombard e Louis-Pierre Wenès. L’azienda è diventata Orange nel 2013.

Pubblicato il 21/01/2025 14:30

Aggiornato il 21/01/2025 14:32

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L’ex capo di Telecom Didier Lombard al tribunale di Parigi, l’11 luglio 2019. (ALAIN JOCARD/AFP)

La Corte di cassazione ha respinto, martedì 21 gennaio, i ricorsi dell’ex dirigente di France Télécom Didier Lombard e del suo ex numero 2 Louis-Pierre Wenès, rendendo definitive le loro condanne nel caso dei suicidi a France Télécom, ormai simbolo di sofferenza al lavoro.

Nel 2022, i due ex dirigenti di France Télécom (diventata Orange nel 2013) sono stati condannati in appello a un anno di reclusione e a 15.000 euro di multa. La società, che non aveva presentato ricorso, è stata sanzionata con la multa massima di 75.000 euro in una sentenza storica, diventando la prima società CAC 40 condannata per molestie morali istituzionali.

Dopo la privatizzazione di France Telecom, il management ha attuato due piani di ristrutturazione (dal 2007 al 2010) che prevedevano l’uscita di 22.000 persone e la mobilità di altre 10.000, sui 120.000 dipendenti del gruppo. Diverse dozzine di dipendenti si sono suicidati durante questo periodo. Nel corso del processo d’appello sono stati esaminati i casi di 39 dipendenti: 19 che si erano tolti la vita, 12 che avevano tentato di farlo e otto che avevano vissuto un episodio di depressione o un’interruzione del lavoro nel periodo 2007-2010.

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