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Dieci giorni fa, le azioni e le obbligazioni statunitensi si sono trovate sotto pressione. Spiegazione.

In effetti, il buon andamento delle statistiche economiche americane ha accentuato il timore che la Federal Reserve americana (Fed) abbia poco spazio per abbassare i tassi nel 2025.

L’indice S&P 500 ha perso l’1,5% dopo la pubblicazione dei dati sull’occupazione, che hanno evidenziato la creazione netta di 256.000 posti di lavoro lo scorso mese negli Stati Uniti, molto più delle 163.000 previste dal consenso. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, dal 4,2% del mese precedente. È tornato al livello di giugno.

Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitense a 10 anni è aumentato di 10 punti base (pb) al 4,77%, il più alto dal 2023.

Attività più sostenuta del previsto

I dati sull’occupazione recentemente pubblicati fanno seguito alla pubblicazione di una serie di buoni indicatori economici. Secondo il rapporto JOLTS (Job Openings and Labour Turnover Survey), le offerte di lavoro hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi sei mesi.

Inoltre, l’indagine ISM suggerisce un’attività più forte del previsto nel settore dei servizi. La componente “prezzi pagati” è ai livelli più alti dal 2023, mettendo in dubbio la continuazione della disinflazione.

La sorprendente forza delle statistiche economiche degli Stati Uniti è stata uno dei temi chiave dell’anno 2024.

“C’è ancora da lavorare sull’inflazione”

Questa serie di statistiche sembra aumentare la preoccupazione degli alti funzionari della Fed, alcuni dei quali ritengono che il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2% non sia ancora certo e che non vi sia alcuna urgenza di abbassare ulteriormente i tassi di riferimento.

“C’è ancora del lavoro da fare sull’inflazione”, si legge nel verbale dell’ultima riunione di politica monetaria della Fed nel 2024. Le previsioni mediane dei funzionari della Fed per il tasso dei fondi federali sono scese a soli 50 punti base di ulteriore allentamento quest’anno, la metà di quanto previsto. Prima.

Cosa dovresti aspettarti?

La sorprendente forza delle statistiche economiche degli Stati Uniti è stata un tema chiave del 2024. Gli investitori, che temevano una recessione, hanno cominciato a sperare in un atterraggio morbido e, alla fine, in un atterraggio mancato. Il buon andamento dell’economia americana potrebbe continuare anche nel 2025.

Tuttavia, vediamo ancora una moderazione della crescita, unita ad una ripresa del calo dell’inflazione verso il 2% obiettivo della Fed. Pertanto, la Fed avrà probabilmente l’opportunità di tagliare i tassi di ulteriori 50 punti base entro la fine dell’anno.

Inflazione: previsioni in rialzo

Per quanto riguarda l’inflazione, i verbali della riunione della Fed di dicembre hanno evidenziato un aumento del rischio di revisione al rialzo delle previsioni, dovuto in particolare al potenziale impatto di un inasprimento delle politiche inflazionistiche. commercio estero e immigrazione.

Tuttavia, la disinflazione nei beni e servizi di base rimane evidente e l’aumento dei prezzi immobiliari dovrebbe attenuarsi, portando ad una riduzione dell’inflazione complessiva che consentirà alla Fed di abbassare nuovamente i tassi. di interesse.

L’indice S&P 500 resta per due anni consecutivi caratterizzato da una performance annua superiore al 20%, cosa che non accadeva dalla metà degli anni ’90.

Dal lato obbligazionario

Nei mercati obbligazionari, i rendimenti sono aumentati, in particolare per i titoli del Tesoro statunitensi e i gilt britannici. La cautela degli investitori riflette la preoccupazione per il budget espansivo adottato nel Regno Unito, l’aumento dell’offerta di obbligazioni e la prospettiva di un taglio più contenuto dei tassi da parte della Fed.

Negli Stati Uniti, i timori di una nuova inflazione e di uno slittamento del bilancio a seguito delle politiche della futura amministrazione Trump, nonché le numerose emissioni di obbligazioni societarie di gennaio, hanno aumentato la pressione al rialzo dei rendimenti obbligazionari. Si prevede tuttavia che i rendimenti a dieci anni scendano al 4% entro la metà del 2025 con il calo dei tassi di interesse.

2025: l’ottimismo è d’obbligo

Si prevedeva un periodo di volatilità data la continua incertezza economica e l’imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

L’indice S&P 500 resta per due anni consecutivi caratterizzato da una performance annua superiore al 20%, cosa che non accadeva dalla metà degli anni ’90. Tuttavia, l’ottimismo è d’obbligo per azioni e obbligazioni di alta qualità nel 2025.

Fai crescere il tuo capitale

Si consiglia sempre agli investitori di investire la liquidità in eccesso sul mercato. Il recente aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA ha creato un punto di ingresso più interessante. Alla fine dello scorso anno, UBS Research ha adottato tatticamente un’esposizione di lunga durata al segmento quinquennale della curva dei rendimenti statunitense. Inoltre, mantiene il suo giudizio Attraente per quanto riguarda le obbligazioni high grade e investment grade.

UBS Research prevede che i tassi scenderanno entro la fine dell’anno e, dato il recente irripidimento della curva dei rendimenti, è ora possibile ottenere un rendimento più elevato abbandonando gli strumenti monetari.

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