Secondo uno studio condotto da due ricercatori dell’UQAM, il sovraccarico di lavoro del CEGEP e dei docenti universitari è reale e in gran parte causato dalle preoccupazioni legate ai loro studenti a causa della pandemia.
Questa indagine, condotta su 700 insegnanti, ci permette di concludere che l’esaurimento emotivo “molto elevato” rappresenta “un ruolo importante” nell’equazione, afferma Mélanie Trottier, che ha co-diretto questo lavoro con la sua collega Mélanie Lefrançois. Entrambi sono professori presso la School of Management Sciences dell’UQAM.
“Il rapporto con gli studenti sta cambiando, si trasforma, e gli insegnanti si preoccupano di loro e dei loro bisogni”, spiega M.Me Trottier.
“Quando gli studenti se la passano male, è così anche per gli insegnanti”, aggiunge Benoît Lacoursière, presidente della Federazione nazionale degli insegnanti (FNEEQ-CSN), che ha in parte finanziato questo studio.
Studenti “indeboliti”.
I due ricercatori hanno potuto documentare questa realtà attraverso un questionario, ma anche durante interviste agli insegnanti.
Dopo la pandemia, gli insegnanti hanno notato “molta ansia, solitudine e problemi di salute mentale” tra i loro studenti e sono preoccupati per la mancanza di risorse per aiutarli.
Gli studenti sono “fragili”, hanno difficoltà a “creare contatti” e “anche a trovare persone con cui lavorare in squadra”, si legge nel rapporto di ricerca.
Gravano pesantemente sulle spalle degli insegnanti anche gli adattamenti e le modalità da mettere in atto per gli studenti con bisogni speciali, che a volte possono rappresentare fino alla metà del gruppo.
Calo del livello accademico
Molti hanno anche testimoniato il calo del livello accademico dei loro studenti, costringendoli a lavorare molto duramente per ripristinare il livello di conoscenza da acquisire.
“Sempre più nostri compiti riguardano l’istruzione primaria e secondaria”, afferma un insegnante del CEGEP. Facciamo di più per i nostri studenti che loro stessi”.
È cambiato anche l’atteggiamento degli studenti nei confronti degli insegnanti, aggiunge un altro docente: “I pochi studenti a cui non piacciono certi aspetti del corso cercano più confronto. C’è anche una maggiore resistenza a compiere sforzi per alcuni dopo la pandemia”.
Questi risultati arrivano mentre la rete universitaria ha dovuto affrontare restrizioni di bilancio dall’inizio dell’anno scolastico, compreso il blocco delle assunzioni
“È sicuramente preoccupante quando i bisogni crescono e le risorse diventano sempre più scarse”, afferma Benoît Lacoursière.
Orari di lavoro e disconnessione
Il sovraccarico di lavoro degli insegnanti si traduce anche in un gran numero di ore lavorate (45 ore o più per il 40% degli intervistati). Inoltre, secondo questo studio, la metà di loro lavora durante le vacanze.
Contribuiscono al problema anche le numerose e-mail professionali ricevute la sera e nei fine settimana, inviate da studenti, colleghi e capi che si aspettano risposte rapide, aggiunge Mélanie Trottier.
Hai qualche informazione da condividere con noi su questa storia?
Scrivici a o chiamaci direttamente al 1 800-63SCOOP.
Related News :