Dodici capre stanno attualmente affrontando il gelido inverno nella valle di Zermatt (VS), dopo essere state abbandonate dal loro proprietario. L’allevatore non li ha riportati indietro dopo l’estate, il che costituisce una violazione della legislazione vallesana. Il veterinario cantonale Eric Kirchmeier spiega infatti sul «Walliser Bote» che gli animali alpini devono scendere prima del 15 ottobre, salvo proroga. Questo obbligo mira a proteggere gli animali da condizioni estreme, come freddo, umidità e vento.
Il quotidiano vallesano riferisce che se le capre restano esposte a tali condizioni dopo la fine di ottobre, i comuni dovranno intervenire. Ciò può arrivare fino alla macellazione degli animali da parte dei guardiacaccia, come ultima risorsa, per evitare loro sofferenze. Per la protezione degli animali dell’Alto Vallese questa situazione è inaccettabile. “A quel tempo gli animali da fattoria non avevano nulla a che fare in montagna. Non trovano né cibo né riparo”, dice un portavoce dell’organizzazione. L’associazione intende sporgere denuncia.
Da parte sua, l’allevatore in questione sostiene che le capre si trovano vicino alla sua stalla, situata a 1.360 metri di altitudine, e di averle già cercate a piedi e in elicottero. Lui mette le cose in prospettiva: “Le capre semplicemente non vogliono ancora entrare”. Ammette però che le condizioni attuali non sono ideali e che avrebbe preferito riportare indietro i suoi animali alla fine di settembre. Il proprietario rischia di essere sanzionato per violazione degli obblighi in materia di benessere degli animali.
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