Il gruppo britannico taglierà 4.700 posti di lavoro interni e 3.000 tra i subappaltatori.
Il colosso britannico degli idrocarburi BP ha annunciato giovedì l’intenzione di tagliare 4.700 posti di lavoro interni e 3.000 tra i suoi subappaltatori per ridurre i costi.
Queste decisioni fanno parte di “un programma pluriennale di semplificazione e rifocalizzazione della BP”, inteso a migliorarne la competitività “riducendo i (suoi) costi”, si sottolinea in un comunicato stampa.
Le 4.700 riduzioni interne “rappresentano gran parte della riduzione prevista per quest’anno”, si precisa, il che lascia intendere che altri annunci avverranno nel 2025.
“Comprendo e riconosco l’incertezza che ciò provoca per tutti coloro il cui impiego potrebbe essere a rischio, così come l’effetto che ciò potrebbe avere su colleghi e team”, scrive l’amministratore delegato del gruppo, Murray Auchinclos, in una lettera ai dipendenti consultati dall’AFP.
“Abbiamo un’ampia gamma di aiuti” per i dipendenti licenziati, ha affermato.
La BP, che sul suo sito web indica di impiegare 87.800 persone in 61 paesi, ha annunciato risultati nel 2024 meno buoni del previsto.
Il gruppo ha annunciato in ottobre un utile in calo nel terzo trimestre, a 206 milioni di dollari (circa 187,8 milioni di franchi) rispetto ai 4,9 miliardi dell’anno precedente, influenzato dal calo dei margini di raffinazione, dalle scarse vendite e dalle svalutazioni degli asset, in un contesto di prezzi in calo .
Martedì ha inoltre avvertito di aspettarsi un calo della produzione di petrolio nell’ultimo trimestre del 2024 rispetto a quello del trimestre precedente, avvertendo dei margini “inferiori” della sua attività di raffinazione.
Gli investitori ipotizzano da mesi che la società potrebbe ancora una volta fare marcia indietro su alcuni dei suoi ambiziosi obiettivi climatici, inclusa la promessa di ridurre la produzione di petrolio del 25% rispetto ai livelli precedenti entro il 2030.
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