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Quando finirà questo disastro?

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Il 27 dicembre il produttore tedesco di biciclette Sprick Holding GmbH ha presentato istanza di fallimento provvisorio. Questo produttore, che impiega più di 500 persone, ha uno stabilimento di produzione in Polonia. I suoi giorni sono in pericolo.

Fonte: Crepa

Simplon (fallimento, Austria) a fine settembre, WATT (fallimento, Paesi Bassi) a inizio settembre, Timyo (fallimento, Paesi Bassi), Fuell (fallimento, Francia-USA) a ottobre, Stella (fallimento, Germania) a metà novembre, Smafo (fallimento, Germania) a dicembre, Amslod (fallimento, Paesi Bassi) a fine dicembre, Cargoroo (fallimento, Paesi Bassi) a fine dicembre 2024, o addirittura Bayck (fallimento, Paesi Bassi) all’inizio di gennaio 2025.

L’elenco delle aziende in difficoltà nel settore della bicicletta – alcune delle quali fortunatamente sono state rilevate per andare avanti – continua ad allungarsi da quest’estate. Lo sappiamo: una profonda crisi colpisce il settore dal 2022-2023, causata dal calo della domanda, dall’inflazione e da un eccesso di scorte molto costoso.

Domanda provvisoria di insolvenza

Purtroppo, Bici UE apprendiamo che la società tedesca Sprick Holding GmbH e la sua controllata Sprick Cycle GmbH hanno presentato istanza di fallimento provvisorio il 27 dicembre 2024. Incaricato del caso, Axel Geese, avvocato specializzato in diritto fallimentare, non ha voluto commentare il caso.

Il suo ruolo ora è quello di garantire il patrimonio del gruppo, fino all’apertura ufficiale della procedura di insolvenza che porterebbe poi alla liquidazione, o addirittura all’acquisizione. In ogni caso, apprendiamo che la Sprick Holding GmbH soffriva già dall’anno finanziario 2022-2023 di un deficit di diversi milioni di euro, a causa di problemi di vendita.

Una grande fabbrica in pericolo

Mentre la sua sede a Gutersloh, in Germania, serve a supervisionare le vendite, gli acquisti, i servizi e la finanza, il suo stabilimento di produzione con sede a Swiebodzin, in Polonia, è un importante impianto industriale per alcuni marchi, la maggior parte dei quali provengono dall’Europa. È ad esempio il caso dell’austriaca Woom, specializzata in biciclette per bambini.

Nel 2022, ad esempio, Sprick rappresenterà circa il 50% del volume delle vendite europee di Woom. Si tratta quindi di un cliente importante, che dovrebbe logicamente delocalizzare parte della sua produzione se la fabbrica dovesse scomparire in caso di fallimento e liquidazione giudiziaria. Per il momento la procedura non è in questa fase.

Il problema più grande resta il destino dei 500 dipendenti dell’azienda: anche in caso di acquisizione, forse, il nuovo proprietario non avrebbe necessariamente intenzione di mantenere tutte le squadre. Ora speriamo che si trovi un risultato positivo per il gruppo.


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