Il Dow Jones è avanzato dello 0,52%, il Nasdaq ha perso lo 0,23% e il più ampio indice S&P 500 ha guadagnato lo 0,11%.
Martedì la Borsa di New York ha chiuso in disordine, gli investitori hanno digerito l’indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti, prima di rivolgere la loro attenzione alla pubblicazione dei prezzi al consumo mercoledì.
Il Dow Jones è avanzato dello 0,52%, l’indice Nasdaq è sceso dello 0,23% e il più ampio indice S&P 500 ha guadagnato lo 0,11%.
“Il mercato è in una posizione di attesa”, riferisce all’AFP Peter Cardillo di Spartan Capital Securities.
All’inizio della sessione, gli investitori hanno accolto con favore la pubblicazione dell’indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti (PPI), che misura l’inflazione dal lato della produzione.
Secondo questo indicatore del Dipartimento del Lavoro, nel mese di dicembre i prezzi all’ingrosso sono aumentati dello 0,2%, rispetto allo 0,4% di novembre.
Questo rallentamento non era previsto dagli analisti, che si aspettavano invece un aumento dello 0,4%, secondo il consenso pubblicato da MarketWatch.
“Ora il mercato si prepara alla pubblicazione di mercoledì dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) e, naturalmente, all’avvio della stagione dei risultati aziendali con le grandi banche” come JPMorgan, Wells Fargo o Citigroup , spiega Cardillo.
Martedì gli investitori hanno anche digerito le informazioni della stampa secondo cui il team economico di Donald Trump prenderebbe in considerazione l’aumento graduale dei dazi doganali mese dopo mese, come leva negoziale, che potrebbe limitare il loro impatto inflazionistico.
In questo contesto, “il Russell 2000 (che riunisce 2.000 PMI, ndr) potrebbe probabilmente continuare a sovraperformare, perché molti titoli sono nazionali e non sarebbero quindi interessati da un aumento significativo dei dazi doganali”, sottolinea Peter Cardillo.
Alla chiusura di New York l’indice delle piccole e medie imprese è salito dell’1,13%.
Sul mercato obbligazionario, il rendimento dei titoli di Stato americani con scadenza a dieci anni si è attestato al 4,79%, rispetto al 4,78% della chiusura del giorno prima.
In Borsa si sono distinte, spinte dalla prospettiva di un aumento solo graduale dei dazi doganali, le società cinesi quotate a New York, tra cui Alibaba (+1,42%) e la sua concorrenza nel settore dell’e-commerce, PDD (+2,24%) e JD.com (+4,04%).
Il laboratorio Eli Lilly, principale concorrente del colosso danese Novo Nordisk nel mercato dei trattamenti antiobesità, crolla del 6,59%, dopo aver annunciato di “aspettarsi” un fatturato di circa 45 miliardi di dollari nel 2024, in aumento del 32% rispetto rispetto all’anno precedente, ma inferiore alle previsioni formulate in autunno.
Ancora in rosso la catena di grandi magazzini americana Macy’s (-3,71%), dopo aver perso oltre l’8% il giorno prima. Il gruppo ha annunciato lunedì che i ricavi del quarto trimestre si troverebbero al fondo del target, tra 7,8 e 8 miliardi di dollari, o addirittura “leggermente inferiori”.
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