Parigi (awp/afp) – La Borsa di Parigi ha chiuso martedì in positivo, con gli occhi puntati sull’evoluzione dell’inflazione negli Stati Uniti e sulla futura politica commerciale del presidente eletto americano Donald Trump.
Il CAC 40 ha guadagnato lo 0,20% a 7.423,67 punti, un aumento di 15,03 punti. Il giorno prima aveva registrato un calo dello 0,30%.
“Nel complesso, la sessione” è stata “molto calma”, commenta David Kruk, responsabile del trading presso La Financière de l’Échiquier, intervistato dall’AFP. “La pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) per il mese di dicembre negli Stati Uniti”, prevista mercoledì, “sarà decisiva”, aggiunge.
Da diversi giorni gli investitori temono un rimbalzo dell’inflazione nella più grande economia mondiale, che spingerebbe la Federal Reserve (Fed) a frenare la sua politica di allentamento monetario.
Questo stato d’animo pessimistico ha frenato negli ultimi giorni i mercati azionari e ha fatto salire alle stelle i tassi di interesse sui prestiti statali sui mercati obbligazionari.
Martedì gli investitori hanno avuto un assaggio dell’inflazione, con la pubblicazione dell’indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti, +3,3% su un anno a dicembre, poco meno del 3,5% previsto dal consenso degli analisti citati da Bloomberg.
Questo indicatore è stato ben accolto nella prima parte del pomeriggio, provocando un rialzo dei principali indici azionari, prima che i mercati cedessero nuovamente ad un atteggiamento attendista.
Questi dati “non sono direttamente trasferibili ai dati sull’inflazione, il che spiega la reazione relativamente timida del mercato a questa sorpresa positiva”, osserva Konstantin Oldenburger, analista di CMC Markets.
I mercati europei sono stati sollevati anche dalle informazioni dell’agenzia Bloomberg secondo cui il team economico di Donald Trump prenderebbe in considerazione l’aumento molto graduale dei dazi doganali mese dopo mese come leva negoziale.
Durante la campagna presidenziale americana, Trump ha dichiarato di voler imporre dazi doganali dal 10 al 20% su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti, e addirittura fino al 60% o addirittura al 100% su quelli provenienti dalla Cina.
In questo contesto, i valori del settore automobilistico, particolarmente esposto, hanno beneficiato di un netto incremento.
I produttori francesi di apparecchiature OPmobility (+7,10% a 11,01 euro), Michelin (+2,72% a 31,74 euro) e Valeo (+5,47% a 9,84 euro) hanno registrato un forte slancio. Dal lato dei costruttori, Renault ha guadagnato l’1,83% a 46,66 euro e Stellantis lo 0,50% a 12,10 euro.
Gli investitori hanno inoltre seguito la dichiarazione di politica generale del primo ministro François Bayrou all’Assemblea nazionale. Ma senza entusiasmo: “Tutto ciò di cui ha parlato il primo ministro era già stato previsto e quindi non ha avuto alcun effetto sui prezzi”, osserva David Kruk.
Il tasso d’interesse sui prestiti decennali francesi ha raggiunto in chiusura di seduta il 3,47%, rispetto al 3,45% del giorno prima.
Vivendi perde la battaglia legale in Italia
Martedì la giustizia italiana ha respinto il ricorso del colosso francese dei media Vivendi (-0,79% a 2,51 euro) contro la vendita della rete fissa di Telecom Italia al fondo di investimento americano KKR. Vivendi, maggiore azionista di Telecom Italia con una quota del 23,75%, dice di non aver dato il suo benestare. Il tribunale di Milano ha precisato che tali richieste sono state dichiarate “irricevibili per difetto di interesse ad agire”. Il gruppo farà appello.
afp/rp
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