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A Londra si apre il processo di tutti i pericoli contro Apple e il suo App Store

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Sette settimane di processo attendono Apple, a Londra, a partire da questo lunedì, 13 gennaio. All’origine, una denuncia, depositata a maggio 2021, che denuncia un “aumento del 30% imposto sulle applicazioni acquistate tramite App Store”. Rachael Kent, accademica del King’s College di Londra, porta avanti il ​​caso a fianco dello studio legale Hausfeld & Co e intende, grazie a questa azione collettiva a nome di 20 milioni di possessori di iPhone o iPad, mettere in ginocchio il colosso. garantire oltre 1,5 miliardi di sterline (1,8 miliardi di euro) agli utenti dell’App Store nel Regno Unito.

Applicazioni a prezzo maggiorato

Il colosso americano Apple ha abusato della posizione dominante del suo negozio di applicazioni nel Regno Unito? Questa è dunque la domanda a cui dovrà rispondere la giustizia britannica presso il Competition Appeal Tribunal di Londra. “L’aumento del 30% riguarda la maggior parte delle applicazioni” al momento del download ma anche durante gli acquisti sull’applicazione stessa, spiega Rachael Kent all’AFP, citando l’esempio della piattaforma di incontri Tinder.

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Ciò non si applica invece alle applicazioni che offrono prodotti fisici come i servizi di consegna Deliveroo o Uber Eats, precisa l’accademico. Secondo lei, “qualsiasi utente che ha acquistato applicazioni o abbonamenti nella versione britannica dell’App Store tra il 1 ottobre 2015 e il 15 novembre 2024 può avere diritto a un risarcimento da parte di Apple”.

Una procedura “priva di fondamento”, secondo Apple

Apple, che denuncia un procedimento “infondato”, sostiene che le commissioni addebitate sull’App Store sono in realtà “molto vicine a quelle praticate da tutti gli altri marketplace digitali”. La causa metterà in luce anche il fatto che Apple esclude deliberatamente “qualsiasi altro negozio di applicazioni” sui suoi dispositivi, al fine di costringere gli utenti a utilizzare il suo sistema, generando così comodi profitti.

Secondo la legge britannica, in questo tipo di azione collettiva, tutte le persone potenzialmente interessate sono incluse nel procedimento per impostazione predefinita (e possono beneficiare di un possibile risarcimento) a meno che non si ritirino volontariamente.

Da diversi mesi soffia un vento cattivo verso Cupertino. Nel Regno Unito, Apple viene così presa di mira da un’altra procedura da 785 milioni di sterline (936 milioni di euro) sui prezzi praticati agli sviluppatori. Da parte sua, la Commissione europea ha aperto la strada, nel giugno 2024, a una gigantesca multa contro il gruppo di Tim Cook, ritenendo che l’App Store non rispettasse le nuove regole di concorrenza.