Dopo aver preso confidenza con i vertici, i Maritimes, opposti questa domenica agli irlandesi del Leinster, hanno perso la loro forza d’urto. Fine del ciclo per i due campioni d’Europa?
Una vittoria che assomiglia ad una sconfitta. Lo scorso fine settimana, La Rochelle ha vinto all’ultimo minuto (22-19), grazie a un rigore dopo la sirena di Antoine Hastoy, contro la giovane guardia di uno Stade Toulousain completamente ringiovanito, di soli 22 anni di media. Una nuova disillusione per le Marittime che non hanno più molto a che fare con l’orco che ha schiacciato il Vecchio Continente nel 2022 e nel 2023.
Come si spiega questo calo? Si stanno avanzando diverse strade. Frame meno dominanti, un gioco troppo stereotipato (incentrato esclusivamente sulla forza dei suoi attaccanti) e un allenatore, Ronan O’Gara, che fatica a rinnovare il suo discorso e i suoi metodi. Questo è tanto per un club che nelle ultime stagioni è stato invitato nei (molto) grandi campionati.
Di fronte al declino della sua squadra, il tecnico irlandese, noto per le sue esigenze estreme, non ha esitato a riconoscere che la sua gestione è forse un po’ troppo fragile. Secondo lui, i suoi giocatori “Non sono diventato cattivi giocatori in tre o sei mesi. Penso di essere più responsabile di loro. E’ la verità. Per alcuni l’esigenza viene confusa con la negatività. Ma è certo che ho “congelato” tanti giocatori, non riuscendo a reggere la pressione che subivano”.ha ammesso.
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Durante gli ultimi Mondiali, La Rochelle è stata la seconda squadra fornitrice di nazionali per il XV francese (7) dietro al Tolosa (10). Da allora il Club delle Caravelle è stato “superato” al secondo posto dall’UBB. Durante l’ultima tournée di novembre c’erano 11 persone di Tolosa, 9 persone di Bordeaux e 6 persone di Rochelle.
La constatazione è questa: non c’è olio nelle ruote, la forza lavoro sta invecchiando
Jean-Pierre Elissalde
Ma “ROG” vuole credere nel risveglio delle sue truppe: “Non cerco scuse, cerco sempre la progressione. Penso che se tutti migliorano il proprio investimento e il rugby è la vera priorità… Ci sono tanti bravi giocatori che in questo momento non si esprimono, ho detto che alcuni sono “congelati” dalle mie richieste e dai miei discorsi, ma verrà rilasciato molto presto…” Grégory Alldritt a sostegno del suo manager: “Nel complesso, le cose stanno andando molto bene (con lui). Non si separa mai dal suo gruppo, si include in tutte le sconfitte, in tutte le vittorie. È il primo a mettersi in discussione quando qualcosa va storto, tutti gli sono pienamente d’accordo”.
Tuttavia, alcuni sostengono che il gioco dei Maritimes – che hanno costruito i loro recenti successi sull’impressionante potenza del loro branco – sia ormai prevedibile e che non sia riuscito a reinventarsi. Nelle colonne di Sud-ovest l’ala sudafricana Dillyn Leyds ha scartato questa ipotesi. “Non è legato alla nostra strategia, al nostro piano di gioco, è più una questione mentale secondo me. dice. Pensiamo che vinceremo la partita, ma non sappiamo come lo faremo o cosa dobbiamo fare per assicurarci di vincerla. Lo staff e tanti dirigenti ne hanno parlato, ora tocca a noi dimostrarlo”.
Tuttavia, alcuni giocatori sembrano meno dominanti, in particolare i nazionali Grégory Alldritt o Jonathan Danty (infortunato). Se alcuni non deludono – come Teddy Thomas (sostituito al centro ma squalificato), Paul Boudehent o Oscar Jegou – l’impressione generale è che lo Stade Rochelais sia meno sovrano, che non si ribalti più sugli avversari come in passato. passato così lontano. Soprattutto perché al momento è privo dei suoi colossi australiani Will Skelton, infortunato alla caviglia, e Tolu Latu, squalificato per uno schiarimento violento contro il Tolosa.
Tuttavia, Jean-Pierre Élissalde, figura emblematica dello Stade Rochelais di cui è stato giocatore e poi allenatore, non usa mezzi termini. “La constatazione è questa: non c’è olio nelle ruote, la forza lavoro sta invecchiando. Le parole ci sono perché leggo la stampa e dicono sempre che sono pronti ed è ora di agire. La domenica vedo le stesse parole e il lunedì vedo gli stessi mali. sbottò Francia Blu .
“Siamo lenti, leggibili e non ci impegniamo”
Simbolo dell’inconsistenza del Rochelais (2 vittorie nelle ultime 5 partite della Top 14): i problemi che incontrano contro squadre apparentemente “più piccole” (Vannes, Perpignan) e le pesanti battute d’arresto in cui appaiono totalmente sopraffatti (Bayonne, Montpellier). Dopo la sconfitta subita da Aimé-Giral (21-13), Ronan O’Gara è stato ancora una volta intransigente: “Siamo lenti, leggibili e non ci impegniamo. È perché alcuni hanno paura di entrare in contatto con i grandi guerrieri dell’USAP, oppure perché non siamo mentalmente all’altezza del compito? È mia responsabilità. Devo accettare di essere criticato”.
Non c’è tempo per pensarci. Lo shock di questa domenica contro il Leinster sarà rivelatore del livello attuale di questo Stade Rochelais 2024-2025, che resta comunque 6° nella Top 14 e non trema nel lanciare la sua campagna di Coppa dei Campioni con due successi contro le migliori squadre inglesi attuali (a Bath 20-24 poi contro Bristol 35-7). Se sembrano lontane le due vittorie nella finale del Maritime contro i Leinstermen (2022 a Marsiglia, 2023 a Dublino), la pesante battuta d’arresto dello scorso aprile all’Aviva Stadium, nei quarti di finale della scorsa edizione (40-13) “che è stato umiliante”, riconobbe Grégory Alldritt.
La provincia irlandese – rinforzata in questa stagione dallo Springbok RG Snyman (sostituto questa domenica) e dall’All Black Jordie Barrett (finalmente titolare dopo il ritiro di Tommy O’Brien) – arriva in Charente-Maritime fiduciosa della sua forza, imbattuta in 11 uscite in questa stagione. Sicuramente determinato a spingere un po’ più in là una squadra in pieno dubbio. “È difficile in questo momento. Dobbiamo cambiare qualcosa. Stiamo soffrendo, il nostro gioco sta soffrendo. Ma questo può cambiare, sta a noi girare la ruota.” insiste Ronan O’Gara che ha deciso di schierare una panchina 7-1 con sette attaccanti e un solo difensore. La reazione è attesa questa domenica pomeriggio.
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