Ed è bastata una brutta partita di Sabalenka, che ha dato la pausa all’americano, perché la raffinata meccanica di Sabalenka andasse fuori dai binari. Meno ritmato, approssimativo nel posizionamento e goffo nell’ammortizzazione, perde il suo splendore e Stephens ne approfitta per tornare in quota. Ma Sabalenka ha fatto lo sforzo di rompere ancora una volta alla fine di un gioco interminabile e si è data l’opportunità di chiudere il set al servizio.
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