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L’ex allenatore Vahid Halilhodzic ha ricevuto una standing ovation durante la proiezione di un documentario sulla sua vita

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L’emblematico ex allenatore del Losc, di origine bosniaca, ha ricevuto consensi durante una proiezione alla quale erano riuniti parenti, tifosi ed ex giocatori.

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Vahid Halilodzic si alza dal suo posto, in lacrime. Tra gli applausi del pubblico, saluta il pubblico che ha appena assistito alla proiezione del documentario a lui dedicato. Quasi trecento persone si sono riunite per questa sessione speciale organizzata dal Comune di Lille. Il sindaco della città Martine Aubry, gli amici, i tifosi del Losc, gli ex giocatori, i giovani del club sono in piedi e cantano il nome dell’ex allenatore del Mastiff. Il film che ripercorre la sua vita è commovente, dipinge il ritratto di un uomo che è stato soprattutto un giocatore.
Siamo negli anni ’70, in Bosnia, allora appartenente all’ex Jugoslavia. Vahid, sui vent’anni, allora attaccante, accumulava gol e successi, già con carattere. Lo testimoniano le dichiarazioni dei compagni che raccontano una rabbia memorabile nell’intervallo di una partita.

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La sala dell’UGC era piena per accogliere l’emblematico ex allenatore del LOSC

© Arnaud Moreau

Il film ripercorre poi la sua progressione, in particolare il suo arrivo all’FC Nantes prima di un passaggio molto più triste. All’inizio degli anni ’90, la guerra dilania l’ex Jugoslavia, le città vengono distrutte, gli edifici bruciati, in particolare la città di Mostar dove viveva. Vahid Halilhodzic racconta questo giorno in cui ha rischiato di morire, mentre diffama gli uomini armati, loro lo minacciano e gli vengono puntati contro una ventina di fucili. Il giocatore si ritira, si vede morire, prima di poter partire sano e salvo. Un trauma che lo perseguita ancora oggi.

Il documentario dal titolo “Vahid, la mia verità” firmato Sabahudin Topalbecirevic racconta poi questi anni da allenatore, in particolare alla guida del LOSC dal 1998 al 2002. Recupera il club che langue in fondo alla classifica della Ligue 2 e lo risalirà in Lega 1 al termine del campionato. stagione 1999-2000 I successi non finiscono qui. “Allenatore Wahid” porta questa stessa squadra al terzo posto nel campionato di Ligue 1 nel giugno 2021. Il club riuscirà a qualificarsi per la prestigiosa Champions League quell’estate dominando il Parma negli spareggi.

“È il ricordo più bello della mia carriera al Losc” spiega l’ex allenatore
Rivolgendosi al pubblico è scoppiato in lacrime: “Ho vissuto con voi anni straordinari. Non era facile ogni giorno, ma voi riconoscevate il lavoro dei giocatori che ho allenato. Giocatori straordinari con pochi mezzi che hanno fatto tanti sacrifici, cose straordinarie”. Sono orgoglioso di questo e dell’attaccamento che ho con il Lille, sono ringraziato ancora oggi. Il destino del Losc è cambiato in quel momento!
Olivier Létang, attuale presidente del Losc, si rivolge all’allenatore e dice: “Sei stato un grande uomo di questo grande club” regalandogli una statuetta recante l’immagine del Mastino, simbolo del club. Martine Aubry a sua volta saluta l’allenatore: “non è uno qualunque, lo abbiamo nel cuore, è un affetto affettuoso” evocando “qualcuno intero, il che è sempre più raro.”

Ci ha insegnato anche ad essere generosi, a saper accogliere le cose che ci accadono, siano esse buone o cattive.

Grégory Wimbée, ex portiere del Losc

Presenti in sala, gli ex giocatori sono pieni di elogi per il tecnico bosniaco.
Così spiega Grégory Wimbée, ex portiere “Sono tante gioie condivise, tante sofferenze e anche esigenze, ma che ci hanno portato ad alti livelli, quello che pensavamo fosse impossibile! Inoltre, ci ha insegnato anche ad essere generosi, a saper accogliere le cose che ci accadono, siano esse buone o cattive”.
Parla Dagui Bakari, ex attaccante “molte emozioni, non lo avevo mai visto piangere così, sapevamo che era una persona sensibile, ma non ha un cuore di pietra come alcuni potrebbero pensare. Un uomo sincero, laborioso e con molta disciplina.”
Vahid Halilhodzic esce dalla sala, ancora in lacrime, tra gli applausi finali di un pubblico che non lo dimenticherà mai.

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