“Le indagini sono ancora in corso” ha detto lunedì il portavoce del ministero degli Esteri iraniano. A diciotto giorni dall’arresto della giovane nessuna accusa è stata ancora resa pubblica, ad eccezione di un laconico comunicato stampa in cui l’accusa di aver violato le leggi della Repubblica islamica. Cecilia Sala è arrivata a Teheran il 12 dicembre con un visto ufficiale da giornalista concesso dall’Iran. Mario Calabresi, caporedattore di Chora Media, esclude che il giornalista possa aver corso dei rischi.
Una moneta di scambio
“Chiaramente Cecilia Sala si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato”. says Ferdinando Nelli Feroci, a long-term Italian diplomat. “È un caso complicato. Il giornalista è diventato una sorta di merce di scambio per gli iraniani, che premono per la liberazione di Mohammad Abedini, arrestato in Italia”.
L’ingegnere iraniano, 38 anni, titolare anche di permesso di soggiorno svizzero, è stato arrestato all’aeroporto di Malpensa il 16 dicembre, su richiesta delle autorità americane. Da allora si trova nel carcere di Opera a Milano. Gli Stati Uniti lo accusano di complottare e di fornire sostegno materiale al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie (Pasdaran), l’organizzazione paramilitare dedita alla protezione della Repubblica islamica. Secondo le autorità giudiziarie americane l’ingegnere possiede una società di comodo a Losanna per aggirare l’embargo americano. Fornirebbe quindi componenti tecnologici all’IRGC per costruire droni militari, come quello utilizzato nell’attacco contro una base americana in Giordania nel gennaio 2024, che uccise tre soldati americani e ne ferì decine di altri.
L’Iran protesta contro l’arresto di due cittadini negli Stati Uniti e in Italia
L’Iran definisce l’arresto di Mohammad Abedini come una presa di ostaggi e respinge l’idea che il caso di Cecilia Sala sia legato a quello dell’ingegnere. Teheran ha inoltre avvertito l’Italia che non rilasciarlo o, peggio, estradarlo negli Stati Uniti, dove rischierà l’ergastolo, potrebbe compromettere seriamente le relazioni bilaterali tra i due Paesi.
Tra l’incudine e il martello
Il governo italiano si trova in una situazione delicata. La liberazione della giornalista e il miglioramento delle sue condizioni di detenzione sono le priorità per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che si è impegnata personalmente con i genitori della giovane. Sabato, a rischio di urtare la sensibilità del presidente americano Joe Biden, atteso a Roma nel fine settimana per il suo ultimo viaggio internazionale, Giorgia Meloni ha volato attraverso l’Atlantico per incontrare Donald Trump nella sua residenza in Florida. Una visita durata tre ore durante la quale avrebbe esercitato pressioni insistenti, secondo quanto riferito New York Timesin modo che la nuova amministrazione americana aiuti l’Italia a uscire da questo enigma diplomatico, mentre Roma si trova intrappolata tra l’incudine e il martello nella situazione di stallo tra Stati Uniti e Iran. “È andata bene, sono più che soddisfatto” ha scritto il capo del governo italiano sul social X, al rientro in Italia.
Giorgia Meloni ha incontrato Donald Trump affinché la nuova amministrazione americana possa aiutare l’Italia a uscire da questo enigma diplomatico.
Silenzio mediatico
È fissata per il 15 gennaio l’udienza relativa alla richiesta di arresti domiciliari per l’ingegnere iraniano. La sua scarcerazione potrebbe consentire all’Italia di chiedere condizioni di detenzione più rispettose dei diritti umani per Cecilia Sala. Un rifiuto potrebbe avere un impatto significativo sul caso. “La fase in cui ci troviamo è delicata” scrivono i genitori di Cecilia Sala, chiedendo alla stampa italiana maggiore riservatezza per cercare di evitare eventuali slittamenti.
È saggio coinvolgere Donald Trump, come ha voluto fare Giorgia Meloni? Impossibile dirlo in questa fase. Ma, vista dal Belgio, la difficile liberazione di Olivier Vandecasteele potrebbe servire da esempio, senza dimenticare che oltre alla libertà di Cecilia Sala, è in gioco anche la libertà di informazione, un valore universale da difendere in ogni caso. prezzo.
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