Naturalmente si è trattato “solo” dell’Orapa United, rappresentante della Coppa del Botswana della Confederation of African Football (Caf), che non ha mai giocato la fase finale del Campionato delle Nazioni Africane (Chan) e vanta solo la partecipazione alla Coppa delle Nazioni Africane ( Può), nel 2012.
Una presenza sancita da un punto zero con le sconfitte contro Ghana, Mali e Guinea. Ciò significa che l’avversario del Jaraaf del Dakar, ieri nel corso della quarta giornata della fase a gironi della seconda competizione interclub del Caf, è tutt’altro che un colpo di fulmine. Nonostante un rigore sbagliato in avvio di gara (al 13′ del capitano Jean Rémy Bocandé), una serie di chiare occasioni da rete sbagliate e una prestazione generalmente deludente, i “biancoverdi” hanno avuto il merito di non mollare mai. Essere premiato alla fine dei minuti di recupero con un gol di Almamy Ma theuw Fall. Ecco allora la Medinese (5 punti) rilanciata nella corsa alla qualificazione ai quarti di finale, anche se il resto sarà molto più complicato contro l’Asec (5 punti) della prossima giornata e l’Usm Alger (8 punti) per chiudere il girone. ciclo continuo. Ma questo è già vinto.
Ed è anche un ottimo modo per lanciare il 2025 sotto buoni auspici in termini di competizioni calcistiche continentali. Un po’ come il precedente era stato chiuso in bellezza il fine settimana prima dalla Nazionale locale. Di certo, ancora una volta, di fronte c’era “solo” la Liberia, la cui “Stella Solitaria” ha brillato solo due volte nel cielo africano. Fu durante il Can del 1996 e del 2002, l’epoca in cui George Weah, divenuto poi Presidente della Repubblica (dal gennaio 2018 al gennaio 2024), illuminò i prati africani ed europei con il suo immenso talento. Tuttavia non era mai riuscito a portare la sua squadra oltre il primo turno. Da allora, la “Stella Solitaria” è scomparsa. I “Lions” locali, vincitori dell’ultima Chan, sono stati felici di imporre la gerarchia (3 gol a 0) contro i giovani connazionali di “Mister George”.
Gli uomini di Coach Souleymane Diallo difenderanno quindi il titolo il mese prossimo in Africa Orientale, nel corso del primo Chan che si disputerà tra 18 squadre e in tre paesi diversi (Kenya, Uganda e Tanzania). E non sarà un gioco da ragazzi. Questa volta li aspetteranno come dei briganti all’angolo di un bosco. Sulla stessa barca in questo 2025 anche tutte le altre squadre senegalesi qualificate alle fasi finali delle competizioni africane. Perché l’Africa del calcio ha nella memoria (e soprattutto in gola) l’incursione dei “Leoni” e dei loro giovani fratelli tra il 2022 e il 2023 in quasi tutti i tavoli in cui erano promessi.
Solo il Can delle donne era sfuggito loro. Altrimenti i trofei del grande Can nel febbraio 2022, del Beach Soccer nell’ottobre dello stesso anno, del Chan nel febbraio 2023, del Can U20 a marzo e del Can U17 nel maggio dello stesso anno avevano dormito tutti a Dakar. La scommessa folle è rifarsi, visto che è opinione comune che sia più facile raggiungere la vetta che restarci. I “Leoni” A lo avevano reimparato a proprie spese durante l’ultimo Can di un anno fa. Arrivati in Costa d’Avorio con l’ambizione di conservare la corona acquisita nel febbraio 2022 in Camerun, sono stati pietosamente espulsi agli ottavi dagli “Elephants” che li sono poi succeduti nella lista dei vincitori. Tuttavia, i nostri calciatori scalzi hanno dimostrato che “il leone non ha paura delle difficoltà” e hanno aperto la strada al mantenimento del titolo continentale di Beach Soccer lo scorso ottobre in Egitto. D’ora in poi toccherà agli U15 della Scuola, agli U17, agli U20, ai “Leoni” locali e alla Grande Squadra A, anche alle “Leonesse”, seguire l’esempio.
BKN
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