I marocchini non soffrono di “memoria breve” e non si lasciano ingannare dalle manipolazioni di Zakaria Moumni, un personaggio la cui vera natura continua ad emergere nel corso degli anni. Lungi dall’essere un campione, come cerca di far credere, Moumni è un truffatore palese che ha ampiamente danneggiato le costanti nazionali del Regno, mettendosi al servizio delle agende straniere.
Per la cronaca, Zakaria Moumni è un presunto campione di kickboxing e MMA, uno sport violento e controverso, lontano dai valori sportivi tradizionali. Ma la sua carriera in queste discipline è stata priva di gloria quanto il suo cosiddetto palmarès internazionale. Non ha mai vinto un titolo mondiale riconosciuto, come confermato dalla “Federazione Reale Marocchina di sport completi, leggeri, semi-contatto, kickboxing, K1, forme Muay Thai, savate e simili”. Piuttosto che accontentarsi della sua poco brillante carriera sportiva, il truffatore Moumni ha scelto di sfruttare mezzi più oscuri per guadagnare fama.
Uno dei suoi atti più importanti rimane l'estorsione contro il Marocco, un tentativo di estorcere 60 milioni di dirham (6 milioni di euro) in cambio dell'acquisto di un palazzetto dello sport a Parigi.
Questo è solo l'ennesimo episodio di una lunga serie di comportamenti discutibili, tra cui accuse di violenza domestica, accuse infondate di tortura e dichiarazioni scandalose volte ad attaccare l'immagine del Regno. Questo falso campione ha addirittura strappato e gettato il suo passaporto marocchino sotto le telecamere di TV5, rendendosi colpevole di un atto simbolico di tradimento.
Zakaria Moumni, invece di pentirsi delle sue malefatte, continua ad alimentare l’odio verso il Marocco. Le sue accuse di tortura sono state formalmente smentite, in particolare dall'avvocato del Regno, il signor Ralph Boussier, il quale ha affermato che non è mai stata fornita alcuna prova a sostegno delle accuse di Moumni. Inoltre, le autorità marocchine avevano respinto i suoi tentativi di ricatto, in particolare durante le riunioni in cui aveva chiesto ingenti somme di denaro per saldare i suoi debiti personali e aveva fondato un club a Parigi.
Il caso di Moumni non è solo una questione personale, ma un vero e proprio scandalo, aggravato dal sostegno delle cosiddette associazioni di “difesa dei diritti umani”, che hanno preso le sue difese, senza mettere in discussione le sue azioni. Questi gruppi, come AMDH e altri, si sono sbagliati sostenendo un uomo le cui azioni mirano solo a danneggiare l'immagine del Marocco e a sostenere cause contrarie all'integrità territoriale del Regno. Un tradimento evidente che l’Organizzazione marocchina per i diritti umani e la lotta alla corruzione ha fermamente denunciato.
Più recentemente, Moumni ha offuscato ancora una volta la sua reputazione interrompendo il Festival marocchino organizzato a Montreal nel 2022 in occasione delle celebrazioni del Giorno del Trono. Ha insultato i marocchini presenti e ha accusato il direttore dell'evento, Rachid Najahi, di essere un “agente pagato” del governo marocchino. La verità è venuta fuori quando la Corte Superiore del Canada ha ordinato a Moumni di pagare 30.000 dollari canadesi per danni alla reputazione di Najahi, dimostrando che le accuse di Moumni non solo erano infondate, ma anche dannose per la comunità marocchina.
I marocchini sanno benissimo che non devono lasciarsi manipolare da individui come Zakaria Moumni. I suoi tentativi di destabilizzazione, manipolazione e ricatto non hanno fatto altro che evidenziare il suo carattere disonesto e le sue dubbie intenzioni.
I marocchini, attaccati alla loro sovranità e integrità, non permetteranno mai che questo tipo di truffatori offuschi la loro immagine o mini le istituzioni e i valori del Regno. Zakaria Moumni deve capire che non potrà cancellare il suo passato, e ancor meno manipolare l’opinione pubblica con le sue spudorate bugie, perché il Marocco non ha la memoria corta.
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