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Il problema principale dello Standard di Ivan Leko: fare a meno di quest’uomo diventa sempre più incomprensibile – Tout le football

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In difesa, lo Standard resiste. In attacco sono, statisticamente, la squadra peggiore della Pro League. Il centrocampista del Rouches non fornisce l’anello di congiunzione necessario allo stile di Ivan Leko.

Sul campo di Beerschot, sabato sera, lo Standard ha ottenuto l’ottava porta inviolata stagionale. In questa partitella solo Anderlecht e Union (9) fanno meglio. In attacco le statistiche sono invertite. Con dodici reti, i Rouches hanno di gran lunga il peggior attacco del campionato. In 18 giornate lo Standard ha segnato tanto quanto Kasper Dolberg, capocannoniere della Pro League.

Tuttavia, la qualità intrinseca degli attaccanti non è certo il problema principale dello Standard. Anche se non ha segnato allo Stadio Olimpico di Anversa, Andi Zeqiri è in ottima forma, mentre Dennis Ayensa, meno decisivo, si impegna molto e spesso sembra mancare di energia in zona conclusione.

Standard Innocuo: un problema a centrocampo?

Il problema principale della Matricule 16 in questa stagione è la creazione di occasioni. Sul terreno della lanterna rossa i Rouches hanno segnato due tiri, uno per tempo, potendo contare solo sul 35% di possesso palla.

Sappiamo che nello Standard Ivan Leko sostiene il gioco diretto e le riconversioni rapide. Questi possono essere giocati in due modi diversi: tramite un lungo lancio diretto dietro la difesa o utilizzando combinazioni più piccole.

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©fotonews

Questa è quindi la prima soluzione che i Rouches provano a mettere in atto… solo che non ripaga affatto. Perché, spesso, mentre Ayensa temporeggia per cercare di portare il surplus nel vivo del gioco, Zeqiri si ritrova troppo solo sulla sua isola per giocare una palla contro quattro difensori. Perché in Lega Pro tutti capivano il modo di attaccare della Matricule 16.

L’altra possibilità, mantenendo questo gioco diretto, sarebbe quindi quella di utilizzare più combinazioni piccole a terra. Ed è qui che possiamo unirci a Ivan Leko quando ritiene di non avere personale sufficiente per farlo. Perché il centrocampista dello Standard manca moltissimo di legame… e di qualità individuale.

Fare a meno di Alexandropoulos è sempre più incomprensibile

Indossatore della fascia, Aiden O’Neill ha il profilo di un recuperatore puro, ladro di palloni. E se il suo status di capitano è stato a lungo messo in discussione dai tifosi, l’australiano fatica e svolge piuttosto bene il suo compito. Stesso pensiero per Léandre Kuavita, che corre tanto e chiude tanti spazi. Nessuno dei due giocatori, però, sembra, al momento, in grado di avviare un’azione pulita, senza sbagliare la transizione e giocando in modo corretto. Una qualità cruciale.

Questo compito spetta a Isaac Price, che sicuramente non riesce a riprodurre le sue prestazioni in Nazionale con lo Standard. Nel ruolo di trequartista con compito difensivo, il 21enne ha lo stesso problema degli altri. Con un volume di esecuzione molto elevato, Price sembra spesso senza fiato quando riceve la pelle. I tempi brutti continuano ad arrivare, anche i duelli perduti. Interessante la scorsa stagione, il nordirlandese è solo l’ombra di se stesso.

La colpa di un compito troppo importante? Forse. A fornire questo collegamento tra difesa e attacco, l’ex giocatore dell’Everton sembra solo… e del tutto incapace di assumere questo ruolo. Ayensa cerca di aiutare raccogliendo, ma spesso non basta. Chiaramente al centrocampo dello Standard manca un giocatore un po’ più dotato di palla, capace di trattenerla, di alzare il muro e di giocare solo verso gli attaccanti. E per questo fare a meno di Sotiris Alexandropoulos sembra sempre più incomprensibile.

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