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Queste leggende del tennis vanno in pensione nel 2024: “Il mio corpo ha deciso la mia fine”

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Andy Murray: “Mal di schiena da 11 anni”

Se la parola guerriero è rimasta impressa sulla pelle di Nadal, lo stesso si potrebbe dire per Andy Murray, che per diversi anni è stato alla pari dei Big3, al punto da dare origine al termine Big4. Lo scozzese con tre titoli del Grande Slam (Wimbledon nel 2013 e 2016 e gli US Open nel 2012) ha portato la corona mondiale per 41 settimane, ponendo fine a una serie di 666 settimane di dominio del trio Federer-Nadal-Djokovic.

“C’erano momenti in cui mi sentivo sopraffatto, come se non avessi alcuna possibilità di competere con loro. Le mie vittorie non sono state facili: ho dovuto lottare con le unghie e con i denti. Ho avuto mal di schiena per 11 anni; Non potevo muovermi. Gli ultimi anni sono stati duri, molto duri per il mio corpo.”

Doppio campione olimpico, Andy Murray ha subito numerosi infortuni dal 2016, temendo addirittura di dover terminare la sua carriera nel 2019 a causa della distruzione dell’anca destra. Solo dopo un’operazione importante è tornato in carreggiata. Quest’anno, una distorsione alla caviglia e una ciste sulla colonna vertebrale gli hanno fatto capire che il suo corpo gli stava dicendo di fermarsi.

Domenico Thiem: “Un semplice mortale”

Se è riuscito a lottare con Nadal, Djokovic e Federer è grazie ad un gioco iperpotente. Il che porterà alla sua sconfitta il 22 giugno 2021, pochi mesi dopo la sua unica incoronazione del Grande Slam vinta agli US Open. Quel giorno, sul campo del Maiorca contro Mannarino, il nativo di Wiener Neustadt si vide rotto il polso. Mai più l’austriaco è tornato al livello che gli aveva permesso di raggiungere il terzo posto mondiale. “Il medico e molti me lo hanno detto: alla fine il mio polso ha ceduto a causa di tutti i colpi durante le sessioni intense. Ero un semplice mortale che cercava di competere con i tre semidei del nostro sport. Ha sicuramente contribuito al mio infortunio. E una fine prematura della sua carriera.

Juan Martin Del Potro: “Il mio corpo ha deciso”

Assente dai campi dal 2022, solo in questa stagione Juan Martin Del Potro ha ufficializzato il suo ritiro. Senza una serie di infortuni (otto operazioni al ginocchio, posizionamento di una protesi all’anca e una frattura al polso), l’argentino, vincitore degli US Open nel 2009, avrebbe un curriculum molto migliore, dato che il suo gioco gli ha permesso di competere con il Big3. Ma troppo velocemente, troppo presto, troppo spesso, la Torre di Tandil frequentava le infermerie.

“Ho fatto più di cento iniezioni, infiltrazioni ovunque, in un’anca, in una gamba, nella schiena. Era una sofferenza quotidiana. Era molto difficile competere con Djokovic, Nadal o Federer. Quando ero al mio miglior livello o ero lottando con loro in classifica, mi sono capitate delle disgrazie e ho dovuto ripartire da zero. Il mio corpo ha deciso la mia fine.

Il numero: 62

Murray, Del Potro e Thiem hanno battuto i Big3 62 volte. Con 29 successi per Murray, 17 per Del Potro e 16 per Thiem.

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