Non è così facile mantenere la pace e l’armonia all’interno dello stesso duo.
Pubblicato alle 5:00
Se la storia ci ha insegnato qualcosa, è questo, e forse altro ancora. Con il passare del tempo, duetti che credevamo eterni hanno finito per erodersi, perché nessuno può evitare la definitività del tempo che passa. Così, Montana e Rice, Jordan e Pippen, Milli e Vanilli, per citarne solo alcuni, hanno tutti dovuto fare i conti con questa realtà inevitabile.
Il che ci porta a Jalen Hurts e AJ Brown.
Il quarterback e il ricevitore degli Eagles sono alla terza stagione di un matrimonio professionale fatiscente. Le immagini della partita di domenica scorsa a Filadelfia non ingannano nessuno: Brown che scorrazzava in campo da solo, senza un solo avversario alle calcagna, e Hurts che preferiva guardare altrove, ignorando così il suo ricevitore stella.
Brown ha concluso questa partita contro i Carolina Panthers con solo 4 ricezioni per 43 yard, e tutti lo hanno visto toccare terra con il casco in disparte. L’estremità difensiva Brandon Graham ha poi suggerito che la relazione tra Hurts e Brown non stava andando bene, il che ha poi portato al tipo di errori che penseresti solo che sarebbero accaduti a Montreal, come quando qualcuno pensa di aver visto Gerard Gallant in un ristorante da qualche parte con Kent Hughes, ma ehi, stiamo divagando.
Gli Eagles si ritrovano quindi con nove vittorie consecutive e un record di 11-2, ma tutto sembra molto fragile, no?
In questa stagione, i giocatori in verde hanno una media di 180,6 yard a partita, una media che è la 31esimae del football americano a questo riguardo. Il dolore arriva alle 20e si colloca tra i quarterback della NFL nei passaggi di yard, dietro Aaron Rodgers, che passa più tempo a cercare di parlare con le stelle che a cercare di vincere le partite di football.
L’attacco degli Eagles ha beneficiato della rinascita del running back Saquon Barkley, che ha già guadagnato 1.623 yard a terra in questa stagione, ma nei playoff è difficile vedere questa squadra andare avanti senza un gioco aereo di qualità. La scorsa stagione, la corsa ai playoff degli Eagles durò solo una partita, un 32-9 contro i Tampa Bucs. Tutto questo sotto lo sguardo stupito di coach Nick Sirianni, che spesso sembra un ragazzo travolto dagli eventi.
Resta da vedere se Jalen Hurts e AJ Brown riusciranno a mettere da parte tutto ciò per la causa. A volte le riconciliazioni possono essere complicate.
Non si augura mai del male a nessuno, ma se c’è qualcosa di buono nell’infortunio subito dal quarterback Drew Lock, è che i New York Giants dovranno cedere il volante a Tommy DeVito, forse il nostro quarterback preferito di tutti i tempi, perché se questo un ragazzo può entrare in un campo di calcio professionistico, è la prova che tutto nella vita è possibile. Grazie, Tommy.
Ancora una volta le battute si scrivono da sole, e dalla parte dei Jets, il ricevitore Garrett Wilson ha menzionato la possibilità di un “gene della sconfitta” per spiegare i ripetuti fallimenti del suo club, ma il giovane non si preoccupa: è normale che Jets, un club che non vince nulla dall’Apollo 11. I Jets salteranno i playoff per 14e anno di seguito, e nessun altro nella storia dell’umanità ha mai sperimentato una tale catena di mediocrità, tranne forse i Kiss negli anni ’80.
A parte questo, Bill Belichick porterà il suo leggendario buon umore nel football universitario del North Carolina, ed è comunque strano che il secondo allenatore tra quelli con più vittorie nella carriera nella NFL non riesca a trovare lavoro in questo campionato.
La posta di questa settimana inizia alla grande con questo lettore che arriva da noi con un vero collante: “Riusciranno i Bills a vincere un Super Bowl contro i Rams, i Lions e gli Eagles?” »
Probabilmente non contro tutti e tre contemporaneamente, no, ma passiamo alla chiamata successiva, e guardiamo Louis Boivin, che vuole fornire questo chiarimento: “Stai parlando di Brett Favre con i Vikings, poi con i Jets, ma quest’ultimo ha chiuso la carriera con i Vikings, non con i Jets… con loro ha mandato solo foto discutibili…”
Molto vero. Infine, per quanto riguarda i Vikings, Serge Deblois ha i suoi dubbi, tra gli altri sul quarterback Sam Darnold, “che [lui] ricorda Andy Dalton, Carson Wentz e Jared Goff, sempre dotato del dono di vacillare quando non dovrebbe.
Certo, ma c’è un momento in cui devi arrenderti?
Domenica sarà un buon momento per non fare niente, perché ci saranno delle partite importanti in agenda.
A partire dai Bills a Detroit contro i Lions, sembra il tipo di grande partita a cui potremmo guardare di nuovo a febbraio. Contemporaneamente, alle 16.25, ci sarà questo succulento Steelers-Eagles, mentre il club di Pittsburgh, come sappiamo, sta ancora cercando di dimenticare l’umiliante sconfitta del 6 ottobre contro i Dallas Cowboys. In serata, infine, i Seattle Seahawks ospiteranno i Green Bay Packers.
È ora di ordinare il tacchino, se non l’hai già fatto.
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